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Sighignola, funicolare e bike park. Così Lanzo la Bella disegna il futuro e racconta il passato con Aldo, Massimo, Lorenzo e Marcello

Tra le realtà che sono state fortemente riscoperte durante l’ultima pandemia c’è certamente il borgo di Lanzo (che oggi fa parte del Comune di Alta Valle Intelvi), storico paese dalla forte vocazione turistica che ha visto passare tra le sue vie figure importantissime del nostro passato, come lo scrittore Antonio Fogazzaro.

Ma oggi cos’è rimasto di quella Lanzo? Per rispondere a questa domanda non si può non parlare con Aldo Franchi, classe 1946 e volto conosciutissimo in Valle Intelvi, che ha ricoperto per molti anni sia il ruolo di consigliere comunale che di vicesindaco: “Rispetto a quando io ero ragazzo è cambiato tutto – racconta – una volta questo paese era la residenza estiva delle famiglie ricche, come testimoniano le numerose ville. Negli anni ’70 c’erano 13 alberghi e ben 77 attività commerciali. Lanzo era completamente diversa. Il numero di abitanti è rimasto quasi sempre lo stesso, ma è cambiato fortemente il modo di vivere. Oggi il paese va avanti con il turismo di massa e non di élite come un tempo”.

Sempre dai suoi racconti emergono tante meravigliose storie di un passato che non c’è più: “Passavamo moltissimo tempo all’oratorio da bambini. Altrimenti ci inventavamo i giochi più disparati: ad esempio con i tappi delle bottiglie di vetro facevamo la pista e giocavamo come se fossero biglie. I nostri padri invece o vivevano di contrabbando, sempre con l’occhio benevolo dei finanzieri spesso loro amici (ride, Ndr), oppure migravano all’estero per poi mandare i soldi a casa. Erano le nostri madri che facevano tutto il resto qui a Lanzo. Una delle fortune del paese è stata quando un gruppo di imprenditori ha costruito la clinica, che ha portato molto benessere al nostro territorio”.

Tra i ricordi emerge anche qualche rimpianto: “Lanzo, e più in generale la Valle Intelvi, sono stati dei punti culturali di riferimento per secoli. Perché oggi non è più così? Bisognerebbe fare di più sul nostro territorio, partendo prima di tutto dalle scuole”.

Rimanendo sempre sulla cultura, altra voce autorevole è quella di Massimo Lanfranconi, pittore di fama internazionale di Lanzo, che pochi mesi fa ha esposto gratuitamente le sue opere nel suo paese natale: “Ho dato la priorità a Villa Turconi accantonando momentaneamente molti progetti per concentrami sulla mostra nel mio borgo, che ha dato tanto nella mia vita e nel 2021 mi ha permesso di lanciare la mia carriera. Volevo dare un contributo al mio territorio. Di anno in anno si sta migliorando nel dare sempre più spazio alla cultura, ma si può fare ancora meglio”. “Lanzo ha dato molti spunti d’ispirazione per le mie opere. È una zona piena di energia, soprattutto grazie alla natura e ai massi cupelliformi (rocce preistoriche, Ndr). A tal proposito sto per preparare una collezione su queste opere d’arte naturali”.

Ma in tutto questo c’è chi, nonostante la sua giovane età, sta cercando di riportare alla luce la storia del proprio paese. Parliamo di Lorenzo Iannotti, classe 2000, che si è appena laureato in Beni Culturali con la tesi Lanzo d’Intelvi: processi di cambiamento nel paese, analisi dei luoghi abbandonati, futuro: “Studiare chi c’è stato prima di noi, ci permette di tenere in vita un meraviglioso passato che altrimenti andrebbe perduto – spiega – durante le mie ricerche mi hanno appassionato parecchio le tradizioni, che oggi purtroppo stiamo un po’ perdendo, una su tutte la Madonna Nera di Loreto. In passato era una manifestazione molto sentita. Le associazioni inoltre hanno da sempre avuto un ruolo fondamentale. Tutti ne facevano parte. Poi è interessante la Sail, una fabbrica con 100 dipendenti, che produceva racchette da tennis, tavoli da ping pong e sci. A mio avviso è molto bello vedere come una realtà industriale così grossa potesse essere presente in un paese così piccolo”.

Emerge poi anche il tema dei numerosi giovani che stanno lasciando Lanzo negli anni: “Andare via è importante per imparare. Ma è anche fondamentale il legame che un giorno ti porta a tornare alle tue radici. Mi rendo conto che magari a qualcuno può non piacere vivere in una realtà così piccola, ma credo sia bello investire dove sei nato, anche solo facendo parte attivamente della tua comunità, aiutando così a mantenerla, a farla crescere e a dargli valore. Noi giovani dobbiamo dare il nostro nuovo punto di vista al paese. Vedo un bel domani per Lanzo con molte possibilità”.

E proprio di futuro abbiamo parlato con il sindaco Marcello Grandi: “Premesso che si parla ormai di Alta Valle Intelvi e la fusione ha portato un valore aggiuntivo a tutti i borghi – sottolinea il primo cittadino – l’obiettivo di Lanzo deve essere quello di crescere sempre di più al livello turistico, cercando di proporre nuovi luoghi attrattivi per i visitatori. Soprattutto visto gli ultimi due anni in cui c’è stato un forte rilancio di questo settore. Questo è stato possibile con la pandemia durante il quale è stato riscoperto il turismo di prossimità. Noi come Amministrazione ci stiamo attivando per tutelare e preservare quello che già c’è e migliorare i servizi per il cittadino, dalle strade al decoro fino alla sicurezza. Parallelamente ci vuole anche che il privato abbia il coraggio di investire sul territorio. Noi per la parte pubblica stiamo facendo il massimo per raggiungere questi obiettivi”, spiega.

Ora Lanzo, per raggiungere i propri sogni, sta lavorando su più fronti: “In questo momento stiamo affrontando delle sfide importanti come la Sighignola. C’è anche un gruppo di persone che sta lavorando per il ripristino della funicolare Lanzo Santa Margherita. Siamo cresciuti a livello demografico in maniera importante negli ultimi tre anni. Abbiamo anche in progetto il bike park, delle piste ciclopedonali nelle zone boschive, che andremo a ricavare da percorsi agrosilvopastorali già esistenti”.

Certamente un passato meraviglioso e denso di storia quello del paese di Lanzo e la speranza di tutti i cittadini è quella che il futuro sia altrettanto luminoso.

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