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Larioporn vintage anni ’80: quel camper hot in piazza Cavour nel film francese a luci rosse

Che il Lago di Como fosse gettonatissimo come scenario per film, videoclip, pubblicità, set fotografici e tanto altro ancora, lo sapevamo ormai da tempo. Sono sempre di più i vip che lo scelgono come meta per vacanze e matrimoni, i registi e i produttori che lo immortalano per i suoi paesaggi mozzafiato, gli stilisti che vi organizzano eventi esclusivi.

Non solo Alfred Hitchcock o Star Wars, scopriamo. Ma che la città sia stata addirittura protagonista di scene a luci rosse è una novità – o forse no, quantomeno non per tutti. Perché grazie al ritrovamento di un amico di ComoZero, Andrea Peduzzi, scopriamo la nostra ribalta hot dalle radici vintage e sgranate.

Andrea, sotto spieghiamo come, è incappato nella “Como di una volta” in una pellicola del 1985: “Mobilhome Girls/Jouissances à domicile” (non è difficile trovarlo online, ovviamente non mettiamo qui il link diretto), diretto dal maestro, per gli amanti del genere, Michel Lemoine.

Andrea è, tra l’altro, un conosciutissimo recensore di videogame, cinema e serie. Ieri sera, mentre conduceva uno dei suoi mille podcast di assoluto successo, ha ricevuto una segnalazione decisamente interessante. Racconta: “Mentre lavoravo, un amico mi ha mandato un link a questo porno dove compaiono molte immagini di Como. Dalla copertina si intravede un monumento che sembra proprio il Duomo, purtroppo il film è in bassa definizione ma si tratta chiaramente della nostra città. Mi ha incuriosito perché qualche giorno prima avevo letto per caso un articolo sulle case chiuse a Como, da lì ho trovato una bella coincidenza il fatto che mi fossero arrivate informazioni via social e via chat di un passato pruriginoso della città”.

In effetti, gli screenshot catturati da Andrea dal film permettono di riconoscere alcuni scorci iconici di Como: da piazza Cavour con il lungolago all’hotel Metropole Suisse, da alcune attività che si affacciano sulla piazza agli inconfondibili battelli che solcano le acque del Lario, dal Duomo al Broletto.

“In effetti ho controllato, rigorosamente selezionando solo le scene in cui non c’era sesso – racconta ancora Andrea – e su due ore di film, la maggior parte è ambientata in città. Ci sono anche altre sequenze girate in un campeggio ma non sono riuscito a capire se fosse del lago. Poi, nel momento in cui le protagoniste arrivano in Italia, mi sembra proprio che si veda il casello di Grandate. Insomma, ci sono diversi riferimenti visivi chiari al nostro territorio”.

Oltre all’ambientazione, anche la trama in sé appare piuttosto curiosa: un gruppo di ragazze francesi arriva a bordo di un camper per fare un tour nel nostro Paese; per pagarsi il viaggio, le giovani offrono i propri servizi al pubblico parcheggiando il loro mezzo nella centralissima piazza affacciata sul lago.

“In piazza Cavour si vede un bel po’ di gente che curiosa e viene ripresa dalle telecamere – conclude Andrea – si sono trovate nel ruolo di comparse per caso, credo. Chissà che qualcuno si riconosca nelle immagini. Era una cosa troppo buffa da non condividere, poi è uno spaccato di vita comasca affascinante a modo suo e molto inaspettato. Non credo fosse una produzione ad alto budget ma è anche strano che abbiano avuto i permessi per parcheggiare il mezzo e girare le scene proprio lì”.

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