Centenario asciutto per Como Nuoto. Con una palombella inattesa e dopo mesi di battaglia legale, Pallanuoto Como ha vinto il ricorso contro l’assegnazione – previo bando di Palazzo Cernezzi – per la gestione di Club e Piscine alla società che storicamente ha gestito la struttura di viale Geno (un secolo, appunto).
Vicenda complicata, intrecciata fra ruggini antiche e cavilli. Storia che abbiamo seguito fin dal primo giorno, passo-passo, qui:
PALLANUOTO COMO Vs COMONUOTO, TUTTA LA CRONISTORIA
Spiegano dal Club Guidato da Giovanni Dato (ex atleta e fu uomo di punta di Como Nuoto): “Come da sentenza allegata, il Comune di Como e la società sportiva dilettantistica Como Nuoto ASD sono stati condannati a risarcire Pallanuoto Como ASD, a seguito del ricorso presentato da quest’ultima al Tribunale Regionale per la Lombardia a seguito dell’assegnazione dell’impianto sportivo di Villa Geno a Como Nuoto a mezzo bando, che viene così annullato”.
Due gli stralci significativi del dispositivo. Si legge: “Per effetto dell’accoglimento dell’ultima censura, pertanto, devono essere annullati il provvedimento finale di aggiudicazione e gli atti dell’intera procedura svolta, salvi ovviamente i successivi provvedimenti dell’amministrazione”.
E ancora:
“Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (Sezione Quarta), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto,
accoglie il ricorso principale nei sensi e per gli effetti di cui in motivazione;
respinge il ricorso incidentale ed i relativi motivi
Condanna il Comune di Como e l’Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) Como Nuoto, in solido fra loro, al pagamento a favore dell’Associazione ricorrente delle spese di lite, che liquida in euro 3.000,00 (tremila/00), oltre accessori di legge (IVA, CPA e spese generali nella misura del 15%) e onere del contributo unificato ai sensi di legge (DPR 115/2002).
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa”.
Spiegano da Pallanuoto Como:
Il bando era diviso in diverse voci, alcune basate su criteri categoricamente oggettivi (i numeri interni alle società, per esempio), altre su base soggettiva (ovvero giudicati secondo piena discrezionalità della commissione) e in ultimo, l’offerta economica.
Nella parte che riguardava l’oggettività Pallanuoto Como ha incassato un punteggio di 23.56, Como Nuoto si è fermata a 12.25. Nella parte a piena discrezione della Commissione: Pallanuoto Como ha ottenuto solo 16.25. A Como Nuoto vengono assegnati 43 punti.
Le offerte economiche delle due società sono state di 70.000 euro per Pallanuoto Como. 35.000 per Como Nuoto.
La sede veniva assegnata a Como Nuoto con 0,44 centesimi di scarto.
“Ci si aspetterebbe un moto di soddisfazione, avendo – commenta a caldo Dato – incassato una sentenza che conferma le istanze mosse da Pallanuoto Como. C’è molto sollievo e grande consapevolezza delle nostre ragioni, ma oggi noi non festeggiamo perché avremmo voluto semplicemente partecipare a una gara che si concludesse con esito certo, inconfutabile grazie a criteri oggettivi o perlomeno chiari. Ciò non è stato e si riparte da zero, amando la città e lo sport e avendo grandi progetti ci saremmo augurati un percorso di gran lunga più lineare”.
E adesso? La sentenza è definitiva (comunque Como Nuoto ha ancora possibilità di un ultimo ricorso al Consiglio di Stato). Intanto con il bando annullato la sede torna in mano a Palazzo Cernezzi che può tenerla aperta con un’assegnazione provvisoria nell’attesa di una nuova gara.
La decisione, chiaramente, almeno per quanto riguarda il futuro immediato, sarà politica. Come sempre.
4 Commenti
Caro Francesco, vieni giù dal pero. Il TAR non è entrato nel merito altrimenti qualcuno perdeva il posto di lavoro. Ma hai seguito la vicenda dall’inizio..? Ma basta fermarsi all’offerta economica che era del doppio. Ma di cosa vogliamo parlare. Solo qui c’e Un danno erariale grosso come una casa. È stata fatta una porcheria. Tutte le altre chiacchiere sono il niente. Che il comune capisca che i cittadini non sono fessi.
Il Sig. Dato racconti tutta la verità (o voi giornalisti precisate smentendolo, visto che basta leggere la sentenza).
Il TAR dà pienamente ragione al Comune sul punteggio attribuito ai partecipanti al bando, che quindi è stato legittimamente vinto da Como Nuoto. Le tesi di Dato su presunti imbrogli o favoritismi è pienamente smentita. Sarebbe ora di finirla (e voi giornalisti cercate contribuire a farlo, precisando adeguatamente) che il TAR ribadisce la correttezza dei funzionari comunali nell’attribuire i punteggi ai partecipanti al bando.
Il TAR contesta un vizio procedurale nell’apertura delle buste (e per tale esclusivo motivo annulla la gara), fatto che nulla ha a che vedere con le successive valutazioni fatte dal Comune.
Quindi, indipendentemente dall’oggetto del bando, e dai soggetti coinvolti, sarebbe buona cosa ritornare tutti alla realtà, e dire le cose come stanno: il TAR ha rigettato TUTTE le contestazioni (sia di Pallanuoto Como sia di Como Nuoto) sulle questioni sostanziali, cioè sulle modalità di attribuzione dei punteggi. Quindi la gara è stata lineare sotto questo aspetto, e i giudici amministrativi confermano in pieno l’operato degli uffici comunali. Contestano un passaggio formale (l’apertura delle buste contenenti una parte della documentazione in seduta riservata anziché pubblica), e solo ed unicamente per questo motivo di forma annullano l’esito della gara.
Quindi smettiamola (Dato e, non smentendolo, giornalisti) di far passare l’idea che il Comune abbia imbrogliato, dato punteggi a caso, favorito subdolamente l’uno o l’altro partecipante.
Il Comune di Como ha fatto un bando trasparente, ed attribuito punteggi in maniera conforme alla legge ed al bando. Come cittadini dovremmo avere a cuore anzitutto la verità ed il rispetto per l’istituzione, che in questo caso ha commesso sì un errore di forma, ma, come chiaramente ribadito dai giudici, ha attribuito valutazioni del tutto coerenti e ragionevoli, rigettando tutti i primi quattro motivi di ricorso di Pallanuoto Como, così come tutti i sette motivi di ricorso incidentale mossi da Como Nuoto. Quindi nessun inganno, nessun favoritismo o errore nell’attribuzione dei ponteggi. Sulle questioni sostanziali, il Comune non ha sbagliato nulla. Diamogliene atto, e cerchiamo di diventare una società civile che guarda alla sostanza, anziché alla forma ed ai puntini sulle i.
Scusi ma se il TAR ha annullato la procedura di gara, in quanto viziata, chi avrebbe sbagliato? No di certo i concorrenti. E via, tanto a pagare le spese processuali ci pensiamo noi contribuenti. Vogliamo poi parlare di tutto il tempo che si è perso e di tutto il tempo che occorrerà per bandire e svolgere un’altra procedura di gara?
Esiste una giustizia, chi l’avrebbe mai detto.. mi chiedevo come mai Comonuoto si fosse affrettata ad esultare per la prima sentenza addirittura festeggiando il centenario un anno prima! Forse tentativo, evidentemente andato bene, di influenzare il comune? Meno male che il TAR è super partes perché avevano confezionato un gran papocchio.. ora che i tempi siano celeri e vinca il migliore, ma per davvero però!