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Lido di Villa Olmo, nuova tegola: la società esclusa dal Comune va al Tar. Futuro rebus

Nuovo macigno sul futuro del Lido di Villa Olmo, tuttora chiuso per una lunga e intricata querelle legale. La vicenda è sinteticamente questa: lo scorso anno – anche in questo caso dopo mesi di chiusura e apertura soltanto il giorno di Ferragosto – il Comune aggiudicò tramite gara la nuova gestione del lido a una società veronese, la Sport Management. Secondi classificati gli ex e storici gestori della struttura amatissima da comaschi e turisti, ovvero Maurizio Locatelli e Giorgio Porta.

Il 2 marzo scorso, però, la “bomba”: il Comune di Como revocò d’imperio la concessione alla Sport Management accusando la società di non aver dichiarato prima ancora di partecipare alla gara una condanna rimediata nel 2014 in primo grado dal legale rappresentate dell’azienda. La condanna citata da Palazzo Cernezzi sarebbe stata per turbativa d’asta nell’ambito della gara per la gestione di un centro nuoto veronese.

Fulvio Anzaldo, al centro

A quel punto, però, ecco l’ennesimo ribaltone pochi giorni dopo: il consigliere comunale della lista “Rapinese sindaco”, Fulvio Anzaldo, rivelò in consiglio comunale che in realtà la condanna in questione era stata già cancellata dalla Corte d’Appello di Venezia nell’aprile 2017 tramite assoluzione piena del legale rappresentante della Sport Management.

Oggi, infine, il terzo colpo di scena: la Sport Management ha depositato ufficialmente il ricorso al Tar contro la revoca della concessione da parte del Comune (a cui l’atto è stato notificato) chiedendo ovviamente che l’atto assunto da Palazzo Cernezzi venga annullato (presentata anche la richiesta di sospensiva).

Ma in attesa dell’accoglimento o meno della richiesta di sospensiva del provvedimento comunale – e ovviamente anche della sentenza, ancora di là da venire – cosa accadrà al Lido di Villa Olmo ora che la stagione di bagni e ombrelloni è alle porte? Per ora, non si sa.

Molto dipenderà innanzitutto proprio dall’accoglimento o meno della richiesta di sospensiva avanzata dalla Sport Management. Se sarà accolta la richiesta dei privati, difficilmente il Comune potrà valutare eventuali affidamenti temporanei pur di aprire le porte delle piscine. Uno spiraglio in tal senso, invece, potrebbe aprirsi nel caso contrario, cioè se i giudici respingessero la richiesta della società veronese. Pure ipotesi entrambe, però, a oggi.

L’unica certezza è che, per ora, il lido dei comaschi rimane desolatamente vuoto e sbarrato al pubblico.

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