“Abbiamo ricevuto centinaia di mail e chiamate, le persone chiedono in continuazione quando riapriremo”. Eh sì, perché il Lido di Villa Olmo è l’estate comasca.
Già al centro di faticosissime vicende negli anni scorsi per il pasticcio dell’assegnazione, in questo 2020 i gestori, Giorgio Porta e Maurizio Locatelli, pensavano finalmente di trovare un po’ di quiete lavorativa.
E invece no, tra lockdown, riaperture lente, distanze di sicurezza anche per loro la strada è stata in salita.
Prima di riaprire qualche tempo fa si sono rivolti al Comune, proprietario dell’area, chiedendo uno sconto sul canone di concessione proporzionale al numero dei posti ridotti dalle indicazioni sul distanziamento.
Lo spazio per i clienti infatti è sceso al 30% del potenziale: da 930 a 279 persone. Così la richiesta, eccezionale per questa stagione, è stata di portare il canone da 82mila a 24mila 600 euro.
Nessuna risposta, anche fosse un no, è arrivata. Pareva che la giunta dovesse affrontare la questione in questi giorni ma nulla.
Così il tempo è passato, la stagione entra nel pieno, e i due hanno deciso di riaprire lo stesso: da domani mattina.
Ci vuole un bel coraggio, i rischi economici sono enormi: “Apriamo per responsabilità, per far fronte alle richieste dei comaschi – spiegano Porta e Locatelli – ma sappiamo già che non potremo pagare il dovuto, lo diciamo adesso a mezzo stampa perché il Comune non dica poi di non averlo saputo. Speriamo di non arrivare a un contenzioso ma siamo pronti. Sono 39 anni che crediamo nel rapporto pubblico-privato, non pensavamo di meritare questo silenzio. Non lo capiamo da cittadini, abbiamo scritto, mandato Pec, chiamato ma nulla”.
Così porte aperte da domani mattina: orario 9-19 per il lido e 9.18.30 (mezz’ora in più del passato) per le piscine. “Anche le vasche saranno a capienza ridotta – evidenziano i gestori – la grande passa da 156 a 40 persone e la piccola da 60 a 17, favoriremo la turnazioni perché tutti possano fare il bagno”.
Caldamente consigliata la prenotazione online (da questo link)
(Tutte le foto nell’articolo sono precedenti l’epidemia Covid)