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Più soldi agli infermieri per frenare la fuga in Svizzera? “Inutile, si guadagna di più e si lavora meglio”

La tassa lombarda sulla salute sui frontalieri per bloccare la fuga degli infermieri in Svizzera? Inutile, parola proprio di tre professionisti italiani che lavorano oltreconfine, intervistati da Ticinonline in un lungo articolo a firma Fabrizio Barabesi apparso questa mattina sul quotidiano online. Il tutto, partendo da un presupposto che comunque già indirizza chiaramente la questione: “Gli infermieri transfrontalieri, infatti, arrivano a guadagnare in Svizzera fino a 5mila euro mentre la retribuzione mensile in Italia non supera i 1.600-1.700 euro”, specifica Tio.ch.

E poi ecco le interviste, che di fatto rimarcano sempre la stessa riflessione rispetto alla scelta di lavorare in Svizzera: il bonus pensato da Regione Lombardia tassando i frontalieri per bloccare i ‘camici’ in Italia, sarà probabilmente del tutto inutile a fare da barriera sul confine. “Prendo quasi il triplo che in Italia, ma qui c’è anche un’organizzazione differente nei turni e nella gestione dei pazienti. E soprattutto si lavora in sicurezza. Anche qui capita che ci siano situazioni di tensione, specie in Pronto Soccorso ma mai come in Italia. E non sarà un bonus, fosse anche di 300 euro al mese, a invertire la tendenza”, racconta ad esempio il primo infermiere. Una seconda voce rimarca ancora la qualità complessiva del lavoro nella Confederazione: “Qui il personale è numericamente superiore e ciò fa sì che si facciano i riposi, si seguano i turni e le ferie che inoltre, dai 40 anni, aumentano”. Insomma, in Svizzera si lavora bene anche al di là del pur fondamentale tema delle buste paga. E un bonus di qualche decina di euro come quello pensato da Regione Lombardia sembra difficile che possa cambiare le cose.

A chiudere il cerchio, la testimonianza di un’infermiera che dal 1984 svolge tale mansione e che, dopo anni passati a lavorare in diversi ospedali e poi nel servizio a domicilio, ha deciso di passare in Ticino dove prosegue la sua attività: “Il compenso è sempre stato vantaggioso ma anche il sistema organizzativo della sanità Svizzera mi ha affascinato. La velocità di risposta ai bisogni dell’utente, la visione a 360 gradi della persona, la capacità di fare davvero prevenzione. Qui c’è molto rispetto per il professionista”, spiega l’intervistata specificando anche che “in Italia tutto questo è utopia. Con la dicitura “ordine di servizio”, eri costretto a saltare riposo, ferie e a lavorare con turni pesantissimi. Ecco perché il bonus non sarà un efficace deterrente”. Insomma, la tassa sulla salute che dovrebbe foraggiare questo (inutile, pare) bonus rischia di scontentare (i frontalieri, colpiti dal balzello regionale) e di rivelarsi anche inutile. Non proprio un successo, diciamo.

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6 Commenti

  1. “Per capirlo abbiamo raccolto le esperienze di tre italiani che lavorano nel sistema sanitario elvetico.”

    Certo è che domandare a un frontaliere sull’esser in accordo o meno con il subire la nuova tassa è come chiedere all’oste se il vino è buono.

  2. Allora: mica tutti corrono in Svizzera e In Italia non ci sono ospedali. Sono tanti i parametri che vengono valutati dagli operatori sanitari (chilometraggi, tutele, ecce) e quindi sono tante anche le situazioni border line che si potrebbero risolvere con un aumento.
    Inoltre pensiamo anche a coloro che scelgono di fare gli infermieri “privati” Restando in Italia.

    Governo e regione, svegliatevi! I medici e gli infermieri vanno pagati di più e basta! Così facendo avremo meno carenza di personale, meno carenza di personale significherebbe condizioni di lavoro migliore, condizioni dj lavoro migliore insieme a sipendio migliore attirerebbero più personale e così via.
    Si deve innescare un giro virtuoso di risanamento.

    Qui invece continuiamo a formare ottimi medici con 10 anni di università e tirocinio pagati dalle nostre tasche, e poi chiediamo loro di andare a rischiare esaurimenti e processi in pronto soccorso ridotti a manicomi per 2.400 euro al mese.
    Bertolaso, Fontana, Meloni, sveeeeeegliaaaa, non tirate troppo la corda!

  3. Non solo non servirà a nulla la tassa ai frontalieri, ma ne spingerà a spostarsi in Svizzera, con la perdita per i comuni di frontiera dei relativi ristorni. Alla fine il saldo di questa genialità sarà negativo.

  4. Inutile non direi, perché costituirebbe un sensibile aiuto per tutti quegli operatori sanitari che non hanno possibilità (o intenzione) di divenire frontalieri.
    Del resto non abbiamo recentemente letto molti frontalieri ricordarci come quella del frontalieri sia una “vitaccia”?

  5. E’chiaro a tutti che non serve a nulla l’operazione,oltre al fatto che nessuno ha chiarito se l’eventuale aumento è per ogni settore del comparto sanitario o solo per i medici!!!Magari il bonus ai 3500 operatori sanitari reclutati dal buon Bertolaso in Perù può bastare!🤬

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