RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

L’ira del Nini per gli altri ciliegi: “Scempio ai giardini a lago. La battery? Un obbrobrio e Como sta muta”

“Io in via XX Settembre, figuriamoci se non mi interesso di quei ciliegi e non ci tengo. Sono d’accordissimo con la protesta.Sono andato a scuola lì, fino alla terza elementare. Poi venne la guerra, andai a Breccia e infine nella villa di viale Geno. Ma…”. Si ferma un secondo, Nini Binda, 91 anni e la grinta del leone che ne illumina gli occhi e ne scalda a fiammate la voce. Imprenditore, campione di motonautica, golfista, assessore e indomabile amante della sua Como.

Una città che vive, contempla e ha pure amministrato, colui che per tutti è ‘il Nini’, indomito protagonista della vita cittadina dal 6 aprile 1934 che non ha mai ceduto alle posizioni facili. Esattamente come quella che qui esprime sul nuovo aspetto che stanno prendendo i giardini a lago di Como. E qui ci ricolleghiamo a quel “ma…”.

“Ma io proprio non capisco perché i cittadini non protestino con altrettanta forza per quello che è accaduto ai giardini a lago – incalza Binda – Quella zona è vista da migliaia di persone, stiamo parlando di una delle parti più importanti della città. Eppure, per lo scempio che è stato fatto lì e tutto attorno, nessuno fiata. Anche lì sono stati tagliati i ciliegi e l’intera area sta prendendo una forma incomprensibile. Ma sembra che questo vada bene a tutti, mistero”.

Ci tiene, Bina, a quel polmone verde e monumentale. E non solo da osservatore e amante del bello. “Io l’ho voluto e fatto realizzare quel cannocchiale magnifico verso il Tempio Voltiano – ricorda l’ex assessore al Verde – Ci ispirammo a Lisbona. E chiunque sia passato da lì, in particolare in primavera con i ciliegi fioriti, non poteva non notare la magnificenza del luogo. E adesso, invece, ci sono solo distruzione e desolazione”.

Parole fortissime, che ci permettiamo solo di mitigare con il fatto che il cantiere per i nuovi giardini è ancora in corso (la fine è prevista nell’aprile 2026). Ma Binda non ci sta.

“Solo io ho protestato, questa città è davvero strana – prosegue l’ex assessore – Io condivido la protesta per salvare i ciliegi di via XX Settembre. Ma non è possibile che Como accetti lo stravolgimento di una delle zone più pregiate e storiche. Vogliamo parlare della cosiddetta battery?”.

Il riferimento è alla sorta di “pensilina” in gran parte già realizzata sul lato verso lo stadio, all’incirca nella vecchia zona dedicata agli skateboard, che ospiterà bar, servizi pubblici, area lettura ed espositiva, giochi d’acqua appena davanti.

“Per me è un obbrobrio – tuona Binda – fa a cazzotti con la cittadella razionalista, con le architetture dei monumenti, con la stessa area verde e con l’armonia del cannocchiale, ora pure privo dei ciliegi. Davvero, non mi capacito, eppure mi trovo solo a protestare. Onestamente, non riconosco più questa città”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo