A pochi giorni dal passaggio della Lombardia da Zona Rossa ad Arancione e in attesa di un eventuale passaggio a Gialla, con la campagna vaccinale anti-Covid avviata ma che sta subendo forti ritardi nell’approvvigionamento delle dosi, sono sempre di più i dubbi e le domande che sorgono ai cittadini per la situazione che stiamo vivendo.
Abbiamo cercato di fare chiarezza, almeno dal punto di vista sanitario, con il presidente dell’Ordine dei Medici di Como Gianluigi Spata. Pochi e semplici interrogativi, per capire cosa ci aspetta nelle prossime settimane: dal prossimo “colore” della Lombardia alla campagna vaccinale, dall’immunità di gregge all’utilizzo delle mascherine.
Lombardia: in queste ore c’è grande attesa per capire se nei prossimi giorni sarà Zona Gialla. Cosa ne pensa, dal punto di vista sanitario?
Io dico che i numeri ci sono ancora, l’infezione non è scomparsa. Noi segnaliamo ancora casi sul territorio e non sono pochi. Il mio richiamo è sempre alla prudenza, è molto importante affrontare questa fase molto delicata delle vaccinazioni che deve ripartire con un impulso molto forte, in sicurezza. Per procedere nel modo più corretto e sicuro, è necessario che i contagi siano contenuti altrimenti si rischia di rendere pericolosa anche la stessa procedura di vaccinazione. Non bisogna avere fretta, io capisco che ci siano problemi economici e che la gente sia stufa ma deve portare ancora pazienza: ci sono tante realtà lavorative che stanno soffrendo ma sarebbe peggio riaprire tutto e poi avere una seconda forte recrudescenza che ci costringerebbe poi a un nuovo lockdown. Non sarebbe tollerato dai pazienti ma nemmeno dalla nostra economia. Questi mesi sono decisivi.
La campagna vaccinale è avviata, la primissima fase dovrebbe finire a breve. Con i vari ritardi nelle forniture dei vaccini, riusciremo a stare nei tempi?
Stiamo appunto aspettando che arrivino i vaccini, soprattutto Moderna e AstraZeneca che non hanno una catena del freddo rigida come invece Pfizer e quindi potremmo somministrare anche noi. I tempi sono un po’ slittati, avremmo dovuto iniziare la seconda fase nei primi giorni di febbraio ma slitterà di qualche settimana per colpa delle mancate consegne da parte di Pfizer. Adesso speriamo che riprendano, ricordo che manca ancora gran parte dei liberi professionisti e degli odontoiatri, poi i collaboratori di studio che sono altrettanto a rischio. I ritardi nelle forniture stanno ovviamente impattando molto.
Quindi, quando partirà la vaccinazione di massa? E quando raggiungeremo un’immunità di gregge?
Per garantire quell’immunità di gregge che tanto invochiamo, e che ci aveva sistemato anche quando c’è stata l’epidemia di morbillo, serve la vaccinazione. Dovremmo cercare di arrivare almeno intorno al 60-70% della copertura entro settembre-ottobre per avvicinarci all’immunità di gregge, quindi la campagna di massa dovrà partire il più presto possibile. I medici sono pronti, ci sono altre professioni sanitarie che sono pronte ma manca la materia prima. L’adesione per ora sembra buona da parte dei medici di medicina generale, quindi bisogna procedere: è un discorso di approvvigionamento e non di mancanza di personale.
Molti si domandano quale sia la copertura del vaccino: sa darci qualche informazione in merito? Per chi ha già avuto il Covid, è utile farlo subito?
È ancora presto, dalle sperimentazioni e i lavori fatti sembra che crei una buona copertura. Per quanto riguarda la durata, si parla di 8-9 mesi come media. Probabilmente sarà una vaccinazione che poi dovremo ripetere ogni anno, come l’antinfluenzale. Una persona che ha appena avuto il Covid può aspettare, perché ha un minimo di immunità. Ovviamente non può aspettare l’anno prossimo, prima o poi dobbiamo vaccinarci tutti. Io ho preso il Covid lo scorso marzo, pesantemente tra l’altro, ma ho fatto comunque il vaccino a dicembre.
Ora, in attesa del vaccino per tutti, cosa possiamo fare? Per quanto sarà necessario avere restrizioni come quelle attuali?
Premetto che chi ha fatto la vaccinazione non può andare in giro senza mascherina, deve comunque proteggersi. Serve, in generale, prudenza. Finché non raggiungeremo la copertura di gregge sarà necessario rispettare tutte le restrizioni, tra l’altro non abbiamo avuto il picco di influenza anche grazie alle misure anti-Covid e questo dovrebbe farci riflettere sulla loro utilità.
Tra cui l’obbligo di indossare le mascherine. C’è chi inizia a dire che addirittura ne servano due per avere una maggiore protezione, cosa ne pensa?
Le mascherine doppie non servono a nulla, è solo un inutile spreco. Io ho una ffp2 per lavorare e visitare i pazienti, giro con quella ed è sufficiente così come la mascherina chirurgica. Ripeto, non sono un immunologo ma indossarne una basta assolutamente.