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L’oro verde del paese di Clooney. Laglio e il preziosissimo Oli de Lai che sogna il Dop

“Esiste un oro prezioso di colore verde anziché dorato. Un tesoro sepolto che ha ritrovato la luce all’interno delle case, sulle tavole. Un elisir di gusto pronto a deliziare insaporendo i piatti e ricco di proprietà benefiche”.
Le parole di Roberto Pozzi, sindaco di Laglio, raccontano la rinascita di un oro verde: l’Oli de Lai.

Roberto Pozzi sindaco di Laglio mostra l’olio prodotto in paese ph. Carlo Pozzoni

“La produzione di olio di oliva a Laglio – commenta Pozzi – ha origini antiche e si è perpetuata fino al 1950 circa. Nel corso dei secoli, la produzione si è distribuita su tre prodotti: da tavola, per le lampade e taumaturgico. Poi questa tradizione è andata scomparendo”.
Per risollevare le sorti del prezioso alimento, nel 2016 il Comune di Laglio aderisce all’iniziativa Il giardino degli olivi inserito all’interno del progetto Rete.li, recupero emblematici territoriali lariointelvesi, in collaborazione con Fondazione Cariplo e il Consorzio forestale Lario Intelvese.

gli ulivi di Laglio ph. Carlo Pozzoni

“Il progetto – racconta il sindaco – prevedeva una riqualificazione territoriale con valorizzazione del bene comune e la creazione di un piccolo frantoio con lo scopo di incentivare la comunità a riprendere la produzione di olio”.
Un frantoio, collocato all’interno di un locale del Comune riqualificato per l’occasione, di piccole dimensioni ma capace di accontentare i piccoli produttori.
“Da noi arrivano persone anche con quantità esigue di olive – continua – ma la soddisfazione di poter entrare in contatto con la natura e gustare qualcosa prodotto dalle proprie mani è enorme”.
Una passione che accende la comunità.

“Contestualmente all’avvio di questa iniziativa – prosegue Pozzi – è nata anche l’associazione olivicoltori del Basso Lario che condivide l’amore per la cura e la coltivazione degli olivi”.
E i numeri non tardano ad arrivare. Nel 2018 vengono prodotti, a tariffe agevolate, 1450 litri di Oli de Lai con olive provenienti dal territorio lagliese e zone limitrofe.
“La cura degli olivi – precisa il sindaco – prevede attenzione. Bisogna effettuare le giuste potature e scongiurare il pericolo della mosca dell’olivo attraverso specifici trattamenti. In genere la frangitura avviene nel mese di novembre ma quest’anno è stata anticipata a causa dell’ondata di caldo anomala. I cambiamenti climatici – sottolinea – hanno effetti importanti”.

Per incentivare il progetto, nel 2017 il Comune ha distribuito gratuitamente 120 piante di olivo e altrettante ne verranno distribuite quest’anno. “Tra pochi anni – rimarca il sindaco con soddisfazione – queste 240 piante, aggiunte alle altre, garantiranno una produzione di tutto rispetto. Un possibile passo futuro potrebbe essere quello di trattenere un’esigua percentuale del prodotto per poterlo promuovere sul territorio favorendo l’attività turistica”.
Una promozione con lo sguardo rivolto al futuro.

“L’Oli de Lai verrà sottoposto quest’anno alla commissione De.co – afferma il sindaco – per ottenere la denominazione comunale di origine riservata ai prodotti locali e, se la commissione lo riterrà opportuno, il passo successivo consisterà nel proporlo a livello regionale per ottenere il marchio DOP, denominazione di origine protetta”.
I bagliori verdi dell’Oli de Lai illuminano la stanza.
“Ha una bassa acidità e un gusto leggero – sottolinea – e quando la spremitura avviene con olive ancora non perfettamente mature si ottengono sfumature più aromatizzate. Un prodotto di nicchia, dal sapore unico – conclude rivolgendo un sorriso verso la bottiglietta – squisito!”.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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