Ospite di Etv, il sindaco Alessandro Rapinese, interpellato sul punto da Anna Campaniello (e dopo la richiesta di una presa di posizione pubblica da parte del Pd) ha brevemente commentato la notizia dell’assoluzione in appello dell’ex sindaco Mario Lucini e di altri imputati per i presunti reati relativi al cantiere delle paratie.
“Non ho nulla da dire, sono contento che sia finito un incubo”. Al commento della giornalista sull’incubo “per la città”, il sindaco ha risposto “sì, sì”.
“Adesso finiamo il cantiere – ha aggiunto il sindaco – la Regione dice che i tempi saranno rispettati con Piazza Cavour pronta per marzo, noi siamo pronti con gli arredi. Seguiremo il cantiere principale, il nostro compito è estremamente più semplice di quello della Regione ma siamo pronti e gli uffici dicono che non ci sono problemi. Siamo qui e presidiamo quotidianamente, se dovessero esserci problemi interverremo. Ma lasciamoci alle spalle le paratie e pensiamo a tutti gli altri problemi”.
L’intervista – Rapinese: “Nessuna solidarietà a Lucini. In città un partito anti-Giustizia”
11 Commenti
Il sindaco dovrebbe chiedere scusa, sia per il contenuto sia per la forma delle su passate esternazioni in merito a questa vicenda. E avrebbe dovuto farlo anche in caso di condanna in secondo grado. L’ennesima dimostrazione di totale inadeguatezza al ruolo che riveste.
Il Sindaco sa benissimo che una sentenza come quella di venerdì, se emessa prima delle elezioni, non lo avrebbe visto così favorito
Sergio, sempre facile fare il giustizialista sulla pelle degli altri, della serie se la Magistratura comunque condanna (gli altri) è giusta, se assolve invece è negazione.
Spero non capiti a Te, ma non può capitare, stare alla tastiera a giudicare gli altri non comporta molti rischi
Concordo con sig. Sergio nulla di cui gioire per questa “sentenza” anche qui la prescrizione ha evidenziato la negazione di giustizia e verità. La sentenza del nulla Che vergogna
No caro Dario la prescrizione è la salvaguardia (tardiva) alla barbarie dei processi senza fine. E in questo caso prevale il lapidario “Il fatto non sussiste”
Non credo ci sia da gioire per questa sentenza, anche qui la prescrizione ha evidenziato la negazione di giustizia e verità.
Anche fare finta di non vedere che nella sentenza c’è scritto “il fatto non sussiste” è negare la verità…..
Peccato per i fan del pifferaio.
Non si smentisce mai. Poverino e poveri moi
Che mancanza di stile! Ci sarebbe quasi da augurargli identico calvario, ma fortunatamente non tutte le persone sono uguali e quindi auguriamogli solo salute e anni sereni ……
Elegante e sempre sul pezzo, ha espresso in maniera sintetica il suo pensiero.
La sintesi del nulla
Rapinese , un gentiluomo d’altri tempi… (chi semina vento…)