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Luna Park sfrattato, Molinari e Tufano incontrano i giostrai: “Decisione affrettata con gravi conseguenze sociali”

Fratelli d’Italia incontra i lavoratori del Luna Park di Como, come noto sostanzialmente sfrattato dalla piana di Muggiò dal sindaco Alessandro Rapinese dopo la grande riduzione dell’area disponibile per le attrazioni in vista dell’eventuale cittadella dello sport. Dopo il faccia a faccia, FdI ha diffuso una nota che pubblichiamo di seguito.

Il Presidente provinciale Stefano Molinari e il Consigliere Comunale Antonio Tufano hanno tenuto un incontro molto costruttivo con i rappresentanti dei giostrai al fine di ottenere una visione più chiara della situazione in atto, convenendo che:

1) È importante sottolineare che il Sindaco di Como non possa affrontare il complesso tema del Luna Park con una visione limitata, trattandolo come una semplice questione di “sfratto”. Questo appuntamento storico, presente da quasi un secolo e privo di controversie significative, merita di continuare la sua tradizione.

2) Dal prossimo anno, nel caso in cui l’area di Muggiò non sia più considerata idonea dall’Amministrazione Comunale, è da evidenziare che i giostrai sono aperti ad esplorare altre possibilità. Tuttavia, la decisione dell’Amministrazione di ridurre drasticamente l’area, apparentemente per rispettare le norme, ma con l’intento manifestamente chiaro di scoraggiare potenziali interessati, non rispecchia i principi di buona amministrazione. Un approccio più equo avrebbe potuto essere la valutazione di altre aree, coinvolgendo attivamente gli interessati e coprendo alcune spese accessorie.

3) È essenziale comprendere che questa decisione affrettata nell’immediato comporti gravi conseguenze sociali. Quasi sessanta famiglie si trovano ora in difficoltà finanziarie, soprattutto considerando il periodo di ripresa dopo più di due anni di fermo dovuto alla pandemia. Questo non solo incide sul piano economico, ma anche sull’inserimento scolastico dei loro figli.

Il Sindaco di Como è quindi invitato a riflettere sul ruolo unico che ricopre come primo cittadino della città capoluogo, abbandonando l’atteggiamento dell’oppositore “a prescindere” in ragione di un approccio più consono e costruttivo.

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