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Magia, il Ninfeo è salvo. Bella: “Pronto per Pasqua. Il ritardo? Colpa del cantiere Paratie”

E’ ovviamente un caso (lo è sul serio) ma è bello pensare che non lo sia. Perché darebbe un senso a quelle che, altrimenti, sarebbero poco più che sterili polemiche che lasciano il tempo che trovano. Il 1 dicembre, primo numero di ComoZero cartaceo, avevamo raccontato del Ninfeo del Museo Giovio e di quel finanziamento da 35 mila euro concesso nel lontano 2014 dalla Fondazione della Comunità Comasca che rischiava di andare perso (articolo poi pubblicato anche qui).

Ph Carlo Pozzoni

Fatti da tempo i rilievi, ottenuto il via libera della Soprintendenza, eseguiti i restauri lapidei del caso, restava solo l’ultimo passaggio: realizzare le balaustre per mettere in sicurezza la scalinata. Una piccola cosa, roba che nella vita reale chiunque di noi, a casa propria, risolverebbe in poco tempo con un colpo di telefono al fabbro di fiducia.

Ph Carlo Pozzoni

E, invece, dalla delibera con la quale è stato approvato il progetto esecutivo è passato un altro anno e mezzo (era il luglio del 2017) e, intanto, era stato abbondantemente superato il termine che la Fondazione concede per spendere i finanziamenti (due anni). E, cosa forse peggiore, restava un ninfeo dimenticato insieme a tutte le promesse di un suo utilizzo per manifestazioni culturali e (largo ai sogni) un futuro recupero anche del tratto di giardino sopra le mura.

Fino al 18 dicembre dell’anno appena finito (poco più di due settimane dopo il nostro pezzo. E’ un caso, lo so) quando qualcosa ha ripreso a muoversi. Senza entrare in inutili tecnicismi, è stato finalmente deciso, con una determina firmata da Andrea Pozzi, il nuovo Dirigente del settore Opere Pubbliche nominato a fine agosto, di accertare l’entrata nel bilancio 2018/2020 dei quasi 17 mila euro rimasti al netto degli interventi già eseguiti stabilendo, di fatto, che è arrivato il momento di spenderli per realizzare le balaustre.

Ph Carlo Pozzoni

Cosa succederà, concretamente, adesso? A rispondere è l’assessore all’Edilizia Pubblica Vincenzo Bella. “Il passo successivo sarà assegnare l’incarico con affido diretto a una delle ditte già selezionate nell’ambito degli accordi quadro. E’ un passaggio piuttosto veloce”.

Riesce a sbilanciarsi sui tempi?
Potrei dire entro Pasqua, se tutto va bene.

Perché siete arrivati a fine 2018 col rischio di perdere il finanziamento?
Purtroppo il cantiere delle paratie ha assorbito interamente gli uffici che, poi, sono stati travolti da tutto quello che è successo dopo.

Si, però la città da amministrare non è solo il lungolago
E’ vero, ma a questo aggiunga anche l’assenza di un dirigente che potesse dedicare la giusta attenzione ai dettagli. Ora, con l’arrivo di Andrea Pozzi abbiamo ripreso in mano rapidamente quanto era rimasto in sospeso. Ninfeo compreso.

Ph Carlo Pozzoni

E chi poteva essere più contento di questa notizia di Massimiliano Mondelli, presidente dell’Accademia Pliniana da cui è nata l’idea di recuperare il Ninfeo (e che ha contribuito anche economicamente al progetto)? “Non ne sapevo ancora niente e ne sono molto felice – commenta a caldo – Proprio in questi giorni stiamo mettendo a punto dei bei progetti in preparazione del bimillenario Pliniano (e l’apertura del Ninfeo è inserita negli eventi 2019 in ricordo della nascita di Plinio il Vecchio, Ndr) e, se i lavori saranno terminati per la primavera, l’Accademia avrebbe già un evento degno per il luogo e per la restituzione di uno dei più begli spazi di Como ai suoi cittadini”. Ci risentiamo a primavera, allora.

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