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Como, in tantissimi nella ribattezzata Piazza della Pace per dire no alla guerra in Ucraina

Grande partecipazione questa mattina al presidio pacifista a Como, contro la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina.

In piazza Vittoria, ribattezzata per l’occasione Piazza della Pace, tantissime persone, sigle e associazioni si sono riunite in un presidio simbolico.

Grande spiegamento di bandiere arcobaleno per la pace, mentre diversi oratori si sono alternati al microfono proprio sotto la statua di Garibaldi.

Come si diceva, davvero notevole la partecipazione come peraltro si era già potuto intuire alla vigilia per le numerosissime adesioni alla manifestazione.

Di seguito, l’appello condiviso dai partecipanti.

La situazione in Ucraina sta destando enorme preoccupazione. Noi, Associazioni, Reti, Comuni e singoli cittadini, che in questi anni ci stiamo impegnando per portare avanti percorsi di sensibilizzazione e educazione alla pace e di soluzione nonviolenta dei conflitti sul territorio comasco, insieme ai movimenti pacifisti italiani e di altri paesi diciamo NO alla guerra, alle violenze e all’uso delle armi nei paesi ai confini dell’Europa, come in tutte le zone del mondo in cui ci sono guerre e violazione dei diritti.

Ci schieriamo per una soluzione pacifica dei contrasti ottenuta con il confronto, il dialogo e la negoziazione fra le parti in causa.

Chiediamo agli organismi nazionali e internazionali di intervenire con tutta la loro influenza perché non si degeneri in atti bellici e violenti che possono provocare il coinvolgimento di altre nazioni e un allargamento delle ostilità.

Chiediamo all’Italia e all’Europa di prendere iniziative urgenti e significative da una posizione di neutralità attiva, per ottenere una de-escalation immediata della tensione e avviare la ricerca di un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte, chiarendo la propria indisponibilità a sostenere avventure militari che aumenterebbero le spese militari a danno di altre spese più necessarie e urgenti.

Le nazioni coinvolte sono detentrici di armi nucleari, il 22 gennaio 2021 è entrato in vigore il trattato per la proibizione delle armi nucleari ratificato da più di 50 nazioni nel mondo, l’Italia non è fra queste; chiediamo all’Italia di ratificare il trattato e di farsi portavoce presso le altre nazioni perché anch’esse aderiscano Siamo vicini alle popolazioni vittime del conflitto e che in caso di escalation della guerra dovrebbero lasciare il loro paese e vivere da profughi in altre regioni.

Siamo vicini alle persone di quei paesi che abitano in Italia, alle Chiese russe e ucraine presenti anche nel nostro territorio che assistono impotenti all’escalation della guerra e alle sofferenze dei loro popoli.

Il movimento pacifista comasco, formato da tutte le realtà che operano per la pace, continuerà, come ha sempre fatto finora, a sensibilizzare le coscienze, l’opinione pubblica e i giovani sui temi relativi alla pace, alla nonviolenza e a istituire momenti di approfondimento sulle situazioni di crisi per permettere di avere una visione più approfondita della realtà.

Acli, Agedo Como-Lecco, Agesci Cantù 1, Agesci Mariano 1, Anpi provinciale, Anteas, Arci, ASPEm,
AritcoloUNO Como, Associazione Il Ponte, Associazione Pachamama, Auser provinciale, Azione Como, Caritas Decanato Cantù- Mariano, Caritas diocesana, Cgil Como, Cisl dei Laghi, Como Comune, Como Pride, Como senza frontiere, Comune di Lurago d’Erba, Comune di Olgiate Comasco, Comune di Senna Comasco, Comunità del Pellegrino – Cantù, Coordinamento comasco per la pace, CSV Insubria, Donne in nero, Ecoinformazioni, Emergency Como, Federazione Provinciale del PRC/SE, Gruppo volontari della Brianza- Mariano GVB, Interragire, Ipsia, Italia Viva Como, La Carovana del Sale Mariano Comense, Mese della pace di Cantù e Mariano, Mese della Pace Como, Mese Pace Erba, Missionari comboniani Rebbio, Nonunadimeno- Como, Partito Democratico cittadino e provinciale, Presidio di Libera Cantù, Scuola di italiano Coop.Chance, Sinistra Italiana, Tavolo interfedi, Trapeiros Emmaus Erba, Ufficio Pastorale per i Migranti, Uil del Lario e altri ancora.

 

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Un commento

  1. Beh…. più che ‘un conflitto Russia-Ukraina’ (descrizione dei Lions) sarebbe il caso di chiamare questo evento per quello che è: l’invasione di uno stato sovrano decisa quasi esclusivamente da un uomo con chiaro intento egemonico ed in totale violazione del diritto internazionale. C’è un chiaro aggressore ed una chiara vittima qua. Non ci dovrebbe essere posto per un linguaggio ambivalente e ambiguo. Stupisce vedere la riluttanza nel appello del presidio per la pace di nominare apertamente l’aggressore e condannare senza se e senza ma l’azione espansionista ed imperialista di Putin, un uomo di azione (spietata) che non si dimostrata minimamente interessato nelle vie della diplomazia per trovare una soluzione pacifica alla sua guerra. La pace è bellissima. La desideriamo tutti. Ma l’alternativa alla guerra non è sempre la pace. Spesso è inchinarsi al tiranno di turno, accettare le violazioni dei diritti umani, e la repressione spietata di un popolo. Come diceva il grande Desmond Tuto: “Se siete neutrali in situazioni di ingiustizia, avete scelto la parte dell’oppressore. Se un elefante ha la zampa sulla coda di un topo e voi dite che siete neutrali, il topo non apprezzerà la vostra neutralità.” Se Russia (pardon. Putin) depone le armi, ci sarà la pace. Se Ucraina depone le armi, non ci sarà più l’Ucraina.

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