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Mano tesa con trabocchetto. Pallanuoto Como: “Dialogo con Como Nuoto? Ok ma liberino tutti gli atleti”

Mano tesa, vero. Con trabocchetto.

Dopo l’annullamento del Bando che ha assegnato a Como Nuoto la gestione delle piscine di viale Geno e la mano tesa del presidente Bulgheroni alla società rivale ecco che Pallanuoto Como rilancia.

Qui i capitoli salienti di una vicenda che seguiamo da mesi:

Le vasche in secca per Como Nuoto. Pallanuoto Como vince il ricorso. Bando annullato 

Como Nuoto bando da rifare, il presidente: “Responsabilità del Comune”. E tende la mano a Pallanuoto Como 

E’ una lunga nota (integrale qui sotto) quella diffusa dall’ex punta di diamante della Como Nuoto e oggi numero uno di Pallanuoto Como, Giovanni Dato.

“Ancora in attesa – si legge – di conoscere date e condizioni del nuovo bando per l’assegnazione dell’impianto sportivo di Viale Geno, lo staff di Pallanuoto Como si è riunito per valutare la strada fin qui fatta (tanta) e gli obiettivi raggiunti”.

Poi, non senza una sventagliata ironica: “È stata inoltre l’occasione per analizzare il generoso slancio che il presidente della Como Nuoto Mario Bulgheroni ha mosso nei nostri confronti (…) E Pallanuoto Como ringrazia, e a sua volta tende la mano, entusiasta di poter aprire un dialogo (…)”.

Giovanni Dato e Roberto Rallo, presidente e rappresentante legale di PallaNuoto Como

Ma. Un ma grande come una vasca olimpica.

“Un “ma”, dirimente, importante, impossibile da ignorare. Pallanuoto Como non nasce da una bega, un capriccio, un dissidio. Pallanuoto Como nasce da un’idea, dall’idea che gli atleti, i ragazzi, lo sport vengano prima. Per questo è stata la prima società italiana a svincolare tutti i propri atleti, dai bambini alla serie B. Tanto da essere riconosciuti da Unicef, con cui abbiamo sottoscritto un accordo bilaterale, come i primi a riconoscere e rispettare la carta dei diritti dei minori”.

Ecco il trabocchetto per Bulgheroni. “Prima di ogni dialogo possibile è quindi per noi irrinunciabile da parte di Como Nuoto la rinuncia al vincolo sportivo, sui suoi atleti. Che gli Atleti, minorenni e non, che la loro libertà, abbia un prezzo è qualcosa per Pallanuoto Como inaccettabile”.

Il Club allega anche la fotocopia di un assegno “preteso dalla società di Bulgheroni per lo svincolo di un ragazzino”, sostengono.

“Abbiamo aperto la strada – dice quindi Giovanni Dato – mostrato che si può fare, che i ragazzi non devono e non possono essere vincolati ad un assegno. Allora chiediamo questo al presidente Bulgheroni, ai soci e al Consiglio: liberate i bambini, i minori, gli Atleti tutti e troverete la nostra mano tesa. Liberate le loro famiglie e insieme, come dice il presidente, saremo “più forti”. In caso contrario al tavolo non potremo sederci, su certi principi non c’è mediazione possibile”.

 

Ecco il comunicato integrale di Pallanuoto Como

Ancora in attesa di conoscere date e condizioni del nuovo bando per l’assegnazione dell’impianto sportivo di Viale Geno, lo staff di Pallanuoto Como si è riunito per valutare la strada fin qui fatta (tanta) e gli obiettivi raggiunti, enormi per una società fondata senza alcun aiuto pubblico e saldata su principi dall’alto valore sociale. È stata inoltre l’occasione per analizzare il generoso slancio che il presidente della Como Nuoto Mario Bulgheroni ha mosso nei nostri confronti, letteralmente: “Se possiamo raggiungere un accordo vivaddio, non ostacolo nulla. Sono disponibile e l’ho già detto. Io credo vi debba essere un punto di riferimento unico, insieme si è più forti. Lo dico per il bene di tutti gli sport acquatici che seguiamo, io sono disposto a dialogare”. E Pallanuoto Como ringrazia, e a sua volta tende la mano, entusiasta di poter aprire un dialogo. Ma c’è un “ma”, dirimente, importante, impossibile da ignorare. Pallanuoto Como non nasce da una bega, un capriccio, un dissidio. Pallanuoto Como nasce da un’idea, dall’Idea che gli atleti, i ragazzi, lo sport vengano prima. Per questo é stata la PRIMA SOCIETÀ ITALIANA A SVINCOLARE TUTTI I PROPRI ATLETI, dai bambini alla serie B. Tanto da essere riconosciuti da Unicef, con cui abbiamo sottoscritto un accordo bilaterale, come i primi a riconoscere e rispettare la carta dei diritti dei minori. Prima di ogni dialogo possibile è quindi per noi irrinunciabile da parte di Como Nuoto la rinuncia al vincolo sportivo, sui suoi atleti. Che gli Atleti, minorenni e non, che la loro libertà, abbia un prezzo è qualcosa per Pallanuoto Como inaccettabile. Dichiara il presidente Giovanni Dato: “Abbiamo aperto la strada, mostrato che si può fare, che i ragazzi non devono e non possono essere vincolati ad un assegno (alleghiamo foto di un assegno preteso dalla società di Bulgheroni per lo svincolo di un ragazzino). Allora chiediamo questo al presidente Bulgheroni, ai soci e al Consiglio: liberate i bambini, i minori, gli Atleti tutti e troverete la nostra mano tesa. Liberate le loro famiglie e insieme, come dice il presidente, saremo “più forti”. In caso contrario al tavolo non potremo sederci, su certi principi non c’è mediazione possibile”.

COS’È IL VINCOLO SPORTIVO E PERCHÉ CONTA TANTO PER PALLANUOTO COMO:

Il VINCOLO SPORTIVO è quella clausola del regolamento Federale che permette alla Società di vincolare a se un’atleta dal primo anno Under 13 e che gli consente di chiedere alla famiglia o all’atleta stesso un corrispettivo in denaro per lasciarlo libero di scegliere e di poter essere tesserato per un’altra Società. Il corrispettivo in denaro può essere scelto dalla Società ma la federazione suggerisce come minimo importo 2000€ che va poi ad aumentare in base alla qualità dell’Atleta.

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