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Mariano: anni di violenze, botte e insulti. Poi la pistola alla testa davanti al figlio: denuncia il compagno, arrestato

I militari della Tenenza Carabinieri di Mariano Comense, Compagnia di Cantù, lo scorso 24 aprile hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Como, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di cittadino italiano classe 1974, residente nell’area del marianese, per il reato di maltrattamenti in famiglia commessi nei confronti della compagna.

I fatti partirono nel 2016, anno in cui i due iniziarono la loro relazione: l’uomo, a causa di frequenti liti dovute a immotivata gelosia e spesso connesse ad un abuso di sostanze alcooliche, ha iniziato fin da subito con comportamenti denigratori, tra cui ingiurie e persino sputi addosso. I comportamenti vessatori sono continuati poi nel tempo, anche dopo la nascita del loro figlio, con una progressiva intensificazione: alla continua denigrazione si affiancavano ripetute violenze fisiche (percosse e lesioni), minacce, controlli ossessivi e la totale sottomissione; alla donna veniva impedito di avere un’indipendenza economica, di frequentare le proprie amicizie, di utilizzare liberamente il telefono cellulare, di vestirsi secondo canoni diversi da quelli da lui imposti. Il tutto sempre caratterizzato dal consumo sregolato di alcoolici dell’uomo che, di fatto, contribuiva a rendere l’indagato privo di autocontrollo.

La lunga tolleranza da parte della vittima dei maltrattamenti descritti, che hanno generato in lei un forte stato di disagio psicologico legato dal perdurante stato d’ansia e paura, è infine venuto meno nel corso di questo mese quando, a seguito dell’ennesimo grave episodio di violenza commesso nei suoi confronti, ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri di Mariano Comense, ricostruendo tutto: nell’ultima occasione l’uomo, nel corso di una lite avvenuta in presenza del figlio minore, la spingeva facendole sbattere violentemente la schiena, arrivando a minacciarla puntandole una pistola alla testa. Il timore di conseguenze irreparabili, proprio in ragione della presenza di armi nella disponibilità dell’indagato, induceva la persona offesa a rivolgersi alle Forze dell’ordine.

La gravità dei comportamenti descritti portavano i militari operanti all’immediato ritiro cautelativo di tutte le armi detenute dall’indagato, nonché al collocamento presso una comunità protetta della vittima e del figlio minore.
Ricevendo in carico il provvedimento restrittivo, dunque, i militari della Tenenza Carabinieri di Mariano Comense, diretti dal Capitano Michele Gerolin, si sono immediatamente dedicati alla ricerca del destinatario il quale, dopo essere stato rintracciato, è stato rrestato e portato alla Casa Circondariale di Como a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il provvedimento si inquadra nell’ampia e delicata cornice repressiva delimitata dal cosiddetto “Codice Rosso”: ogni episodio di maltrattamento in famiglia viene curato sin nei minimi particolari e approfondito in maniera rapidissima, così da tutelare l’incolumità di quelle persone rientranti nelle cosiddette “fasce deboli”. L’invito, dunqe, è di denunciare sempre.

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