Non poteva mancare durante lo svolgimento del Forum Teha di Cernobbio il videomessaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha posto al centro della sua riflessione il ruolo dell’Europa, le sue responsabilità e le sfide che l’attendono. (qui i racconti)
“L’Europa, con la sua unità, è la possibilità offerta per essere presenti con efficacia e per poter incidere nel mondo che cambia così rapidamente”, ha affermato il Capo dello Stato, richiamando le radici storiche del progetto europeo e il contributo decisivo di Alcide De Gasperi. “È sorta sulla base di interrogativi elementari: è preferibile la pace o la guerra? È possibile costruire un mondo in cui gli Stati non vengano contrapposti in nome di presunti interessi nazionali e, al contrario, collaborino per il benessere congiunto dei loro popoli?”.
Mattarella ha ricordato come il cammino dell’Unione sia stato “un percorso straordinario di pace e di affermazione dei diritti“, nato dalla condivisione di risorse fondamentali come carbone e acciaio e reso possibile “dalla coscienza del deserto morale e materiale in cui il continente era stato ridotto dal nazifascismo”.
Il Presidente ha poi rimarcato i successi concreti dell’integrazione: “L’Unione Europea si è affermata come un’area di pace e di cooperazione capace di proiettare i suoi valori oltre i suoi confini, determinando stabilità, benessere, crescita, fiducia. Non ha mai scatenato un conflitto, non ha mai avviato uno scontro commerciale. Al contrario, ha agevolato intese e dispiegato missioni di pace”.
“Il mondo ha bisogno dell’Europa”
Un passaggio centrale è stato dedicato alle critiche che spesso colpiscono Bruxelles: “Come è possibile, su queste basi, che l’Europa oggi venga considerata da alcuni un ostacolo, un avversario se non un nemico? Quali sono i principi della convivenza civile che qualcuno arriva a considerare disvalori?”.
Da qui l’appello a non arretrare di fronte a un contesto geopolitico segnato da nuove tensioni: “Il mondo ha bisogno dell’Europa. Per ricostruire la centralità del diritto internazionale che è stata strappata, per rilanciare la prospettiva di un multilateralismo cooperativo, per regole che riconducano al bene comune lo straripante peso delle corporazioni globali”.
Mattarella ha invitato con forza le democrazie europee a non lasciarsi intimorire: “Le democrazie dell’Europa sono capaci di trovare in sé motivazioni e iniziative per non soccombere alla favola di una superiorità dei regimi autocratici, per non cedere all’idea di un mondo lacerato, composto soltanto di avversari, nemici, vassalli o clientes”.
“L’Europa è il testimone che dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni”
Grande attenzione è stata posta anche al ruolo della società civile e del mondo economico: “Le forze imprenditoriali e quelle sociali, il mondo della cultura e la società civile europea devono avvertire la necessità e la responsabilità di sentirsi partecipi e costruttori, non spettatori inermi e intimoriti. Il mondo delle imprese e i lavoratori hanno creato benessere, favorito innovazione, ampliato opportunità, rendendo più forti le democrazie con i diritti sociali”.
Guardando al futuro, Mattarella ha concluso con un invito ad agire con coraggio: “L’Europa, con i suoi traguardi di civiltà, è il testimone che possiamo, e dobbiamo, trasmettere alle nuove generazioni. La difesa della civiltà europea richiede il coraggio di un salto in avanti verso l’unità. Tutti siamo chiamati a contribuire a questa impresa”.