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Milioni fermi, gare flop, choc paratie. Negretti: nuovo (super) dirigente per gli appalti

“Serve una visione diversa, bisogna cambiare modo di agire e di pensare”. In effetti, la devastante tempesta chiamata processo paratie – anche se non soltanto quella – ha prodotto un impatto senza precedenti sulla macchina del Comune di Como in tema di gare e appalti.

Da un lato il peso dell’inchiesta e dei procedimenti giudiziari inevitabilmente calato sui singoli dirigenti, funzionari, tecnici coinvolti dalle indagini, in alcuni casi quasi “spazzati via” dal Palazzo a causa dell’onda d’urto; dall’altro lato, uffici che da tempo si trovano quasi (auto)limitati o persino intimoriti dalle potenziali conseguenze di ogni firma, di ogni provvedimento, di ogni progetto in partenza o da far giungere a conclusione.

Un quadro frutto di eventi esterni a cui si sommano fattori tutti interni al palazzo: la diminuzione sensibile dei dirigenti negli ultimi anni, gli effetti del blocco del turn over sull’intera pianta organica e naturalmente qualche responsabilità singola o di settore in alcuni casi specifici. Risultato: pochi appalti, ancor meno risultati, soldi non spesi.

E’ in questo scenario, dunque, che l’ultima riunione di giunta comunale, su indicazione dell’assessore al personale Elena Negretti, ha partorito una decisione che certo non avrà effetti da bacchetta magica ma potrà incidere: l’assunzione (ex articolo 110, cioè a tempo determinato tramite selezione) di un nuovo dirigente per il settore più rovente, quello di Gare e Appalti.

“Oggi quel settore è scoperto – spiega Negretti – o meglio non ha un’unica figura di riferimento (l’ex “titolare” Giuseppe Ragadali dirige anche i Servizi Sociali dalla scorsa estate,ndr). Ma è chiaro che ora serve avere un dirigente che si occupi a tempo pieno e unicamente di quella materia”.

Negretti usa toni sfumati ma è chiaro che la penuria di gare svolte negli ultimi anni dall’amministrazione (di cui non poche finite nel nulla) e situazioni limite come quelle certificate la scorsa primavera, con 11 milioni nelle casse comunali ma non spesi, con ciliegine avvelenate come il pasticcio sulla manutenzione dei cimiteri tra giugno e settembre a corollario, sono suonati come allarmi viola, più che rossi.

“E’ un fatto che siano stati anche pochi i progetti messi a punto e pronti per per essere poi appaltati – osserva l’assessore – ma è sicuro che avere fondi e non spenderli non può essere accettabile, né per noi né per i cittadini che poi legittimamente criticano. Ora servono entrambe le cose: progetti da un lato, gare e appalti svolti e portati a termine. Per questo serve il nuovo dirigente”.

“La speranza – conclude Negretti – è dare una scossa a questo Comune, imprimere un rilancio su un settore delicato e fondamentale. E una figura che venga da fuori, che porti una visione e un approccio pratico diversi, può fare bene all’intera macchina amministrativa, al netto di problemi a monte come la giungla burocratica e legislativa che di certo non rende le cose più facili”.

Accantonato – causa anche screzi politici di maggioranza – il progetto di stazione unica appaltante assieme alla Provincia, ora si punta sul superdirigente. Sarà la volta buona per una svolta che porti oltre lo tsunami paratie, a Palazzo Cernezzi?

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