Da un automobilista residente a Como riceviamo e pubblichiamo una sorta di mini-appello alla Polizia locale per tornare a lasciare, almeno nei limiti del possibile, le multe per divieto di sosta (ma per estensione, anche per le altre casistiche) sul parabrezza. Perché? Per evitare che gli automobilisti, come nel caso di specie, restino ignari della sanzione ricevuta per giorni e si trovino alla fine a pagare molto di più rispetto a se avessero avuto l’opportunità di saldare immediatamente trovando il famoso “foglietto bianco” sotto al tergicristallo. Di seguito, la lettera (per segnalazioni, foto e video redazionecomozero@gmail.com o la pagina facebook).
Buongiorno,
vi scrivo sperando di far arrivare il mio messaggio ai vigili di Como, dopo l’esperienza che ho sperimentato in prima persona. Qualche giorno fa ho lasciato l’auto in divieto di sosta per qualche minuto, il tempo di salire un attimo a casa e tornare poi a spostare la vettura. Poco o tanto tempo che sia stato, non discuto la sanzione in sé ovviamente. Se c’era il divieto, la Polizia locale ha fatto il suo lavoro.
Il problema vero è nato dopo. Di aver preso la multa, infatti, io non sapevo nulla, visto che i vigili non hanno lasciato il classico avviso sul parabrezza. So che non è obbligatorio farlo e che ora spesso si ricorre alla tecnologia per rilevare i divieti. Però questa cosa costa poi davvero carissima a chi riceve soltanto dopo giorni la famosa raccomandata verde con la multa.
Nel mio caso, io ho pagato 79,95 euro in Posta entro i cinque giorni successivi al ricevimento della raccomandata. Ho dunque sfruttato la possibilità di legge dello sconto del 30% sull’importo totale (che era più alto) se si paga appunto entro i cinque giorni. Ma qui sta quella che a me pare un’ingiustizia: essendo arrivata con raccomandata, alla multa in sé si sono sommati anche ben 18,95 euro di spese postali. Cioè, in sostanza il vantaggio di aver pagato entro i cinque giorni con lo sconto del 30% è molto diminuito, ma io avevo mai saputo subito di essere stato sanzionato altrimenti non avrei aspettato di ricevere la raccomandata! Non mi è stata data la possibilità di pagare subito con il bollettino, evitando il salasso delle spese postali. Mi sembra tutto sproporzionato, per questo invito la Polizia locale a lasciare il famoso avviso sulle auto.
6 Commenti
Sono d’accordo. Prima di tutto non ho la PEC e mi sono ritrovata nella cassetta delle lettere due buste verdi relative alle multe. Io sono disabile e non esco di casa e mai postino ha suonato alla mia porta. Capisco i vigili che hanno multato mio figlio perché entrato in ZTL senza il mio pass. Gradirei una risposta dai vigili. Mi sapete dire email dei vigili?
Un consiglio al segnalante: il mio vicino che ne colleziona (ahilui!) tra le 10 e 15 l’anno, ha fornito la propria pec e lì viene notificata la sanzione con 1 euro di maggiorazione.
Visto l’importo e chiedendo ad un agente tale cifra si paga per sosta su marciapiede, in corrispondenza di incrocio e su corsia bus
Sono daccordo lo Stato dovrebbe fornire la “PEC”, gratuitamente, ad ogni patentato o meglio ancora ad ogni cittadino, insieme al codice Fiscale, proprio per migliorare e velocizzare tutti i rapporti con la P.A.. Il servizio Postale ormai non è più affidabile e comunque i termini dovrebbero decorrere dall’effettiva notifica.
Per curiosità, la Pec a chi l’ha fornita? Avendo Bancoposta, ho da anni attivato il recapito elettronico delle raccomandate: mai arrivata una, sempre e solo cartacee (che mi tocca ritirare dopo giorni in ufficio postale perché i postini non fanno più la “fatica” di suonare il citofono e aspettare che uno scenda, mettono l’avviso per destinatario assente e si tolgono il pensiero).
L’importante è la statistica….
Questo fatto delle spese postali solo da noi…senza contare che una raccomandata costa 6/7 euro. Ci fanno pure la cresta.
Di sicuro Svizzera e Spagna non lo fanno.
La Spagna, addirittura, non solo non applica le spese, ma concede uno sconto del 50% se si paga entro trenta giorni dal ricevimento