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Natale a Como, al mercatino esplode la rabbia dei commercianti: “Città spenta e deserta, guadagni giù del 70%, sicurezza scarsa e oggi black out”

Casette al buio in piazza Cavour. Un blackout out durato più di tre ore, questo pomeriggio, ha fatto esplodere la protesta degli espositori. Non tanto per l’inconveniente odierno, che può capitare, quanto perché ha portato allo scoperto un serie di mancanze e disservizi che rischiano di causare un vero flop economico per i tanti commercianti che hanno investito soldi e che si sentono abbandonati e in balia di “un’organizzazione carente”, come detto dagli intervistati. Insomma il “Natale a Como”, la manifestazione voluta dal neosindaco Alessandro Rapinese per rompere la tradizione della storica Città dei Balocchi (quest’anno a Cernobbio dal 7 dicembre) sembra non riuscire a ingranare la marcia giusta.

E proprio in piazza Cavour, tra un vin brûlé ormai diventato freddo e cibi impossibili da scaldare per la mancanza di elettricità, c’è chi proprio non si da pace. “Non sarà mica concepibile un modo simile di organizzare un evento così importante per Como – si chiede Leonardo Montinaro da 9 anni a Como con la sua offerta di prodotti alimentari del Salento e non solo – Non funziona nulla. Siamo senza corrente da ore, (poi la luce è tornata verso le 17, Ndr) e non si è visto nessuno. Fino all’anno scorso era sempre presente un elettricista, qui non si vede nessuno. C’erano le transenne per delimitare gli spazi e gli spostamenti, adesso chi le ha viste? La security inoltre non è adeguata perché troppo scarsa”.

Ma soprattutto c’è “meno gente. In settimana quasi nessuno. Io ho già stimato un calo di almeno il 70% dei guadagni rispetto al passato. Fortunatamente ho allestito due casette anche a Cernobbio dove spero funzioni meglio l’organizzazione. E poi sono lievitati i costi e di molto rispetto al passato. Io per una casetta grande spendo 14mila euro”, aggiunge Montinaro.

E basta spostarsi di poco per raccogliere altre testimonianze non proprio positive. “Non funziona nulla e la gente non c’è. In passato i visitatori arrivavano attratti dalle luci, dalle proiezioni e dagli spettacoli della Città dei Balocchi e poi venivano da noi. Oppure qui al mercatino attendevano l’accensione delle luci. Adesso con la città praticamente spenta, noi con il calare della sera potremmo tranquillamente chiudere e andarcene a casa – interviene Cristina Astarita nella sua casetta dove vende miele e altri prodotti – Rispetto al passato in giro non c’è praticamente nessuno. Senza tralasciare anche un altro fatto assurdo, quello della chiusura imposta per domenica prossima”.

Come noto infatti in concomitanza con la partita del Como contro la Reggina  (qui tutti i dettagli), gli eventi di Natale saranno sospesi sia a Como che a Cernobbio fino alle 19. “Mi sembra una decisione incredibile. Già abbiamo perso un sabato per il maltempo, adesso per la partita. Forse non si pensa bene ai danni che ne derivano per noi. E poi si può ripartire alle 19, con il buio? Non ha senso. In generale la politica si è veramente comportata male nell’affrontare l’organizzazione di questo evento che in passato era di assoluto richiamo per le persone e di assoluto interesse per noi espositori. Noi da 20 anni siamo qui a Como ma se si dovesse andare avanti così possiamo anche dire basta”, chiude Cristina.

Le fa eco Stefania Ricco. “Non c’è proprio l’atmosfera natalizia. Manca e la gente ovviamente se ne accorge così come ce ne rendiamo conto anche noi – spiega Stefania – Mancano le luci e le attrazioni che caratterizzavano Como in questo periodo. Noi stiamo lavorando abbastanza bene ma è veramente tutto differente rispetto al passato, a partire dal numero esiguo di visitatori”.

Voci dunque critiche per un Natale che dopo lo stop di domenica prossima, metterà a disposizione dei commercianti ancora un solo fine settimana prima del 25 dicembre. “Non ci sono le luci, non c’è un albero di Natale vero, e domenica dobbiamo chiudere. Insomma ci sono diversi elementi critici quest’anno. E tutto ciò allontana inevitabilmente le persone che sono infatti in netta diminuzione”, chiude Alberto dello stand Costenaro, specializzato in miele.

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36 Commenti

  1. Questo è il risultato del sindaco ben voluto dai comaschi vedremo se questa estate avrà mano pesante anche con le chiusure dei bar che si protraggono fina a notte tarda attivando le forze dell’ordine o farà differenze tra commercianti

  2. Ovunque In tutto il mondo un iniziativa che attrae quasi un milione di presenze in circa un mese ha solo un sinonimo: OPPORTUNITA’!!!, certo da gestire ed affrontare per portare vantaggi concreti a tutti. A Como diventa un problema…gente strana. Peccato, a me piaceva….

  3. Buonasera,
    senza entrare nel merito dell’indirizzo politico del nuovo Sindaco intervengo per indicare come, da persona nata e cresciuta a Como, personalmente non abbia mai trovato particolare interesse per tali mercatini.
    Mercatini che ho sempre visto come una scenografia aggiuntiva a una città addobbata per il Natale, certo non una ghiotta occasione per fare lieti acquisti a prezzi saggi.
    Ma questo è indubbiamente il pensiero di una persona che apprezza la sobrietà.
    Buone feste!

  4. Mi sono trasferito dal Piemonte con la famiglia a Como 6 anni fa, la prima volta che abbiamo visto il natale di Como ci siamo meravigliati, non avevamo mai visto un città cosi’ bella sotto le festività natalizie, con i nostri amici piemontesi ci siamo sempre vantati in questi anni della bellezza di Como invitandoli a farci visita per poter godere anche loro dello spettacolo Natalizio, certo il disagio del traffico e del parcheggio e’ innegabile ma per un mese all’ anno si può sopportare visto lo spettacolo e l’ introito economico offerto dal Natale, quest’anno la città nel periodo natalizio è irriconoscibile una vera tristezza…. complimenti a questo sindaco che in pochi mesi a distrutto una delle più belle manifestazioni di Como……che tristezza…..senza parole…….

  5. Ma vogliamo parlare del fatto che le casette in piazza Cavour continuano a somministrare cibo e bevande (a prezzi stratosferici) in barba al bando che lo proibiva!
    Dopo questo totale fallimento, finalmente dal prossimo anno, grazie al nostro Sindaco, Como tornerà finalmente ad essere la tranquilla, vuota, sonnolenta e noiosa città di una volta!

  6. Se uno paga 14.000.000 per una casetta grande per 30 giorni significa che sa di dover guadagnare ven più di 500,00 al giorno per armottizzare il solo costo. Sarebbe interessante sapere quanto a guadagnato l’anno scorso.
    MOLTI non hanno ancora capito che sarà un Natale da strozzo grazie alle BOLLETTE DEL GAS E DELLA LUCE!!!

  7. Concordo: Vivere e…..in effetti noto una grande protesta quotidiana sul nulla poiche’ anziche’ essere contenti del speriamo meno caos che verra’ diviso con Cernobbio si continua a protestare e addirittura c’e’ chi scrive interi capitoli ogni giorno e chi prova compassione…….ma datevi una regolata e forse una visita da uno bravo !!!
    La citta’ era al collasso ed invivibile fino allo scorso anno a causa di questo evento, le bancarelle alimentari visto i costi costretti a commercializzare scarsa qualita’ , tutto il resto e’ fumo e non lo vede chi non lo vuole vedere.
    Promuovere prodotti di altri territori usando qualita’ scarsa e’ deleterio e controproducente, concordo con la partita di calcio che e’ assurdo debba influenzare la chiusura meglio sarebbe eliminare lo stadio e farne uno fuori che non diano fastidio allo svolgimento della normalita’.

    1. Lo svolgimento della vostra normalità è la cosa che mi preoccupa. La normalità è una città in stato comatoso, una città dormitorio. Soffocata dal traffico 365 giorni l’anno ma il problema sono gli eventi di natale e le partite di calcio. Ruderi in pieno centro e cantieri infiniti e nessuno dice niente. Zero eventi culturali, musei e monumenti inagibili e va tutto bene. Avanti con la normalità.

    2. Posso essere d’accordo con la posizione del sindaco Rapinese,sulla questione di voler togliere l’esclusiva del Natale “Città dei Balocchi”,ma la metodologia usata,evidenzia sempre più,che si sia trattata di una questione personale verso qualcuno,che non tanto per l’esclusività dell’evento;altrimenti non si capisce perchè,riproporre bandi fatti in fretta e furia per una brutta copia della precedente.Se voleva sobrietà,poteva illuminare e mettere qualche intrattenimento parlante solo in P.zza Cavour…perchè x molti adulti,potrà essere stato pacchiano,ma ricordo come molti bambini rimasero affascinati dal Broletto parlante,in fin dei conti questa festa è il loro momento magico…

    1. Non ci andare più. Ti ha obbligato qualcuno? Prima di comprare la ciambella, non hai visto il prezzo? Se per te era troppo, perché comprarla per poi lamentarti?

  8. Gestisco una attività di soggiorno per turisti.
    Ho un buon numero di ospiti che hanno prenotato in questo periodo con l’aspettativa di trovare la stessa atmosfera ed esperienza degli anni scorsi.
    Mi è già toccato più di una volta provare a colmare il loro disappunto per quello che (non) han trovato in città in questo periodo, e mi toccherà smorzare le aspettative di quelli che verranno nelle prossime settimane (cui dirò di provare alla peggio di farsi un salto in due cittadine a noi vicine).
    Mi trovo a spiegare che abbiamo un sindaco che ha preferito per ripicca rompere un giocattolo che – al sig. Vivere_e_morire di cui sopra piacendo – davvero portava economia, e non solo nelle tasche di chi come me fa ospitalità, ma di molte altre persone che a Como attorno al turismo e all’ospitalità ci vivono e ci lavorano, ristoratori e commercianti compresi.
    Nessuno dice che il giocattolo fosse perfetto o migliorabile, ma invece di lavorare ed impegnarsi per renderlo migliore il nostro egregio ha pensato bene di scassarlo, proprio come un bimbetto con il broncio.
    E l’anno prossimo nessuno si ricorderà più delle luci proiettate sugli edifici della città, o della gente con il naso in su per tutta la città murata, ma solo delle ghirlande tristi da fiera anni ’50 che il nostro ha fatto piazzare in via Varesina…

  9. Senza entrare nel merito di chi abbia ragione o di quale Natale sia migliore, ritengo che un giornale debba mantenere un minimo di obiettività ed imparzialità. Qui, invece, siamo al livello dei quotidiani di partito nei regimi autoritari. L’ho già scritto in altri commenti, così facendo rendete Rapinese simpatico anche a chi, come me, non l’ha mai sopportato.

    1. Certo, nel vostro Rapimondo tutto é assolutamente perfetto e chi critica o evidenzia le problematiche é o prezzolato o in malafede, il vostro é il tipico fanatismo degli adepti delle sette, in questo caso la Rapisetta, tanta compassione per voi

  10. È strano che ci sia ancora chi neghi problemi nell’organizzazione di Natale a Como. Ed è stranissimo che pur di negare questo, ci si inventi presunti boicottaggi e complotti. Una manifestazione di queste dimensioni non si organizza in tre/quattro mesi. Ci vuole molto più tempo. La Città dei balocchi beneficiava dell’esperienza di quasi trent’anni, l’idea del Natale a Como è nata a Settembre. Rapinese Sindaco ha commesso un azzardo che si è trasformato in errore a inventarsi la manifestazione in tempi così rapidi. C’è qualcuno che lo ha mal consigliato? Voleva far dispetto a quelli di prima estromettendoli da subito? Aveva promesso qualcosa a qualcun altro? Mah! È ormai evidente che il suo Natale a Como è già da oggi molto al di sotto delle attese. Si offende qualcuno se parliamo di un quasi fiasco?

  11. Solo una domanda: perché disintegrare un evento che ci invidiavano tutte le città italiane? A che pro? Anche tutte le attività del centro avranno delle gravi perdite economiche, che alla fine ricadranno anche nelle casse dell’erario.

    1. Chi ci invidiava cosa? Un evento dove gli stessi prodotti che trovi in negozio ti costano il 50% in più? Dove la stragrande maggioranza degli espositori sono forestieri specialisti delle fiere? Un evento che blocca il traffico cittadino per un mese senza nessun vantaggio per i commercianti comaschi e che ci porta solo il trito e ritrito turismo da mezza giornata?

      Ma per favore..

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