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Nesso, videodenuncia: barcone pericolosamente vicino al ponte della Civera. Il sindaco: “Vietato, totale condanna”

Un grosso motoscafo turistico, di quelli che organizzano tour su lago, che si avvicina pericolosamente al ponte della Civera a Nesso tanto infilare addirittura la prua sotto la delicatissima architettura romanica che collega le due frazioni di Coatesa e Riva di Castello, sullo sfondo dell’Orrido. A immortalare la scena, una residente (cui abbiamo chiesto autorizzazione per la pubblicazione su questo giornale) che ha poi pubblicato il video (in fondo all’articolo) sul gruppo “Sei di Nesso se” sollevando immediatamente un vespaio di commenti. Perché il punto è che questa sorta di “inchino all’Orrido”, ad uso e consumo dei turisti assiepati sui ponti dell’imbarcazione, a detta di molti si ripete puntualmente ogni sera, e talvolta anche più volte al giorno, con rischi facilmente immaginabili per il ponte ridotto, da monumento qual è, a sfondo di selfie per turisti per accontentare i quali si è disposti a mettere a rischio il nostro patrimonio senza farsi troppi scrupoli.

Ma questo punto del lago, purtroppo, non è nuovo a episodi di questo tipo. Nonostante i cartelli di divieto, infatti, il ponte viene spesso utilizzato come trampolino per tuffi spericolati nel lago e, giusto l’estate scorsa, l’atleta parkour Harry Davies si era tuffato dal tetto di una casa proprio accanto alla Civera: un volo di oltre dieci metri di altezza immortalato da un video poi pubblicato su Instagram con decine di migliaia di visualizzazioni.

“Sono a conoscenza di questo problema e la mia risposta non può che essere quella di totale condanna per questo tipo di comportamenti – sono le parole del sindaco di Nesso Massimo Morini, che abbiamo contattato per un commento – l’anno scorso abbiamo provato a impedire l’avvicinamento al ponte ancorando lì sotto una Lucia, ma veniva utilizzata anch’essa come trampolino per i tuffi e, al secondo affondamento, siamo stati costretti a toglierla. Ogni giorno, inoltre, la Polizia passa a far allontanare le imbarcazioni e ci sono anche cartelli di divieto ben visibili ma, solo quest’anno, li abbiamo dovuti sostituire già due volte perché vengono strappati. Il mio dubbio è che qualche agenzia che organizza tour sul lago abbia messo proprio come attrazione questo passaggio ravvicinato al ponte”. Un’incredibile mancanza di consapevolezza e amore per il proprio lago che rischia di arrecare danni gravissimi a un tesoro come è il ponte della Civera: “Il rischio non è solo quello che le barche possano toccare i muri in pietra – spiega infatti il sindaco – ma è quello quotidiano e concreto dato dalle vibrazioni prodotte dai motori che si ripercuotono sull’architettura fino alla volta, con gravi danni a lungo termine”.

La soluzione? Non potendo contare sul buonsenso, non resta che provare a impedire ancora una volta fisicamente l’avvicinamento al ponte: “La Polizia è già allertata ma deve beccarli sul fatto – spiega Morini – nel frattempo provvederemo a tirare una corda con una fila di boe tra la scalinata e la piazzetta in modo da impedire alle barche di avvicinarsi. Sperando che non ce la strappino”.

Appunto. Perché il rischio concreto è che, ancora una volta, abbia la meglio il desiderio folle e autolesionista di accontentare la bulimia da selfie dei turisti, anche a costo di mettere in concreto pericolo ciò che abbiamo di più bello. Il tutto senza ricordarsi che il rischio è proprio quello di distruggere la ragione per cui in così tanti vengono sul lago e ritrovarci, tra qualche anno, a piangere sul latte versato.

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