Audizione questa mattina in Regione sulla contestatissima Milano Meda (Pedemontana Tratta B2). Tema molto dibattuto negli ultimi mesi e che potrebbe portare a dover pagare un pedaggio di oltre 120 euro al mese oltre a danni ambientali e di vivibilità. Inoltre si stima un costo di realizzazione da 900 milioni.
E dunque ecco cosa è emerso nella seduta odierna. “Le richieste che come Pd abbiamo sempre fatto, ora sono condivise in maniera bipartisan da tutte le forze politiche. I sindaci delle province di Como e di Monza Brianza presenti hanno ricordato le preoccupazioni per la cantierizzazione dell’opera, specialmente per i riflessi che avrà sulla viabilità del territorio, e, per il futuro, per il pedaggiamento di una strada da sempre gratuita”, dice il consigliere regionale Angelo Orsenigo del PD.
Ma per quanto riguarda il territorio comasco, si aggiunge anche il problema delle “compensazioni che non sono previste”, dice l’esponente Dem al termine dell’audizione in merito al pedaggiamento della tratta B2 della Pedemontana con i sindaci dei Comuni interessati e i presidenti delle Province di Como e Monza Brianza, alla presenza dell’assessore regionale alle Infrastrutture.
“Per quanto riguarda il territorio di Como, ho ricordato in Commissione il tema delle compensazioni ambientali derivanti dal pedaggiamento della Milano-Meda: poiché le ripercussioni non saranno legate alle opere, ma solo al traffico che arriverà sulle strade anche dei nostri comuni, non è previsto nessun riconoscimento. Eppure, la viabilità sarà nel caos in modo significativo”, precisa Orsenigo.
Una situazione che spingerà “migliaia di pendolari a cercare percorsi alternativi, congestionando oltre modo il traffico locale con pesanti riflessi sulla qualità della vita, sulla sicurezza e sull’inquinamento dell’aria. È inoltre del tutto evidente come, a livello di tariffe, la previsione sia iniqua. Lo diciamo da tanto tempo, abbiamo raccolto circa 10mila firme contro il pedaggiamento, ma il presidente Fontana, fino a oggi, non ha trovato uno spazio per riceverci e farci sapere cosa intende fare”, aggiunge il dem.
“Occorre muoversi da subito, e, ancora una volta, chiediamo al presidente e alla Giunta regionale di attivarsi per avviare un tavolo di confronto con Cal spa, Autostrada Pedemontana lombarda spa, Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle finanze, per predisporre soluzioni tecnicamente idonee, da adottare con il parere favorevole del Cipess mediante Patti aggiuntivi, per eliminare il pedaggio sulla tratta”, conclude Orsenigo.
Nel pomeriggio poi è arrivata una Nota di Regione Lombardia dai toni diversi dove il Presidente Lobati parla di: “Infrastruttura strategica per tutto il territorio lombardo. Confronto positivo”. Ecco il comunicato integrale:
“La Commissione si è fatta parte diligente nel mettere attorno a un tavolo i rappresentanti degli enti locali per un confronto assolutamente costruttivo e positivo, nella consapevolezza che Pedemontana è una infrastruttura strategica e importantissima per tutto il territorio regionale. Abbiamo così potuto ascoltare esigenze trasversali con l’auspicio che si giunga a giusti compromessi, tenendo presente l’obiettivo che questa grande opera venga utilizzata bene e a beneficio del maggior numero possibile di cittadini lombardi”. È quanto ha dichiarato il Presidente della Commissione Territorio Jonathan Lobati (FI), al termine delle audizioni di Sindaci e rappresentanti delle Province di Como e di Monza Brianza, presenti anche gli Assessori regionali alle Infrastrutture Claudia Terzi e all’Università, Ricerca e Innovazione Alessandro Fermi. Sono intervenuti i Consiglieri regionali Alessandro Corbetta (Lega), Gigi Ponti e Angelo Orsenigo (PD) e Paola Pizzighini (M5Stelle).
L’incontro era stato richiesto dai Sindaci di 14 Comuni (Lazzate, Arosio, Bovisio Masciago, Lentate sul Seveso, Bregnano, Mariano Comense, Cantù, Misinto, Carugo, Novedrate, Cermenate, Rovellasca, Cogliate, Vertemate con Minoprio) che hanno condiviso un documento con a tema il pedaggiamento della tratta B2, che “solleva preoccupazioni sia per l’impatto economico sugli utenti abituali sia per l’impatto ambientale e viabilistico nei territori interessati”, chiedendo pertanto di prevedere “un criterio equo nell’applicazione di eventuali misure di esenzione o agevolazione”.
Il documento considera, inoltre, opportuno “uno studio di fattibilità che quantifichi l’impatto economico sul Piano Economico Finanziario della infrastruttura e l’eventuale aggravio sul bilancio della regione dei seguenti possibili interventi/correttivi: (i) universale gratuità della tratta B2; (ii) totale e/o parziale esenzione del pedaggio, con la precisazione che l’ipotesi sub (ii) sia riservata ad utenti abituali, con o senza differenziazioni basate sulla tipologia del veicolo”.
Infine, ribadisce il documento, occorre “che eventuali misure di esenzione e/o agevolazione siano eque e basate su criteri che tengano conto degli indirizzi legati all’abitualità dell’utilizzo dell’infrastruttura, indipendentemente dalla residenza anagrafica oltre che delle specificità del territorio direttamente interessato dalla trasformazione del tratto B2 della superstrada Milano-Meda in autostrada a pagamento”.
Quasi tutti i Sindaci dei 14 Comuni hanno preso la parola nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato anche il Presidente della Provincia di Como Fiorenzo Bongiasca, il Presidente della Provincia di Monza Brianza Luca Santambrogio, il Consigliere della Provincia di Monza e Brianza Alessandro Rossini, i Sindaci di Barlassina, Cesano Maderno e Seveso.
Al termine l’Assessore regionale Terzi ha ricordato che la prima convenzione sulla Pedemontana – che non è un’autostrada regionale ma una infrastruttura derivante da una concessione statale – risale al 1990 e già allora il pedaggiamento era un punto fermo. La politica tariffaria risponde perciò a un piano finanziario stabilito a suo tempo e rispetto al quale Regione non ha competenza.
Regione, ha aggiunto Terzi, è invece intervenuta per finanziare gli interventi di compensazione ambientale, in un’ottica di ascolto dei territori che prosegue e proseguirà, tant’è che già a gennaio verrà convocato in Regione il Tavolo di confronto con gli enti locali. Sarà quella la sede per puntualizzare e definire nel dettaglio nuove proposte da sottoporre a Pedemontana, come per esempio un aggiornamento dello studio sull’impatto del traffico o su una politica tariffaria che tenga conto dei frequent users.