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Nuovo stadio, il Como abbassa l’altezza ma non come chiede la Soprintendenza: i 3 punti caldi sul tavolo

Una riunione piuttosto rapida che – a prima vista – non sembra aver risolto completamente in nodi sul nuovo stadio proposto dal Como 1907. La presentazione del cosiddetto “addendum” presentato dal club questa mattina in Conferenza dei Servizi rispetto agli elaborati originari, e soprattutto dopo le osservazioni della Soprintendenza sull’altezza massima del futuro impianto fino a 22 metri, si è rivelata più breve del previsto. E dopo la riunione con tutti gli enti partecipanti avvenuta a Palazzo Cernezzi, le novità sostanziali sono sostanzialmente tre.

Il Como infatti ha proposto un abbassamento del punto massimo del futuro stadio a 19 metri (ma la Soprintendenza chiedeva di scendere a 16), così come di “accorciare” il lato verso i giardini a lago di 6 metri (ma sempre la Soprintendenza ne chiedeva ben di più, per salvare la prospettiva sul Monumento ai Caduti).

A questi elementi si aggiunge un nodo discusso stamane relativo alle torri faro: un ulteriore abbassamento dello stadio, che nel nuovo progetto “ingloba” i sistemi illuminanti, determinerebbe secondo i tecnici della società un possibile problema di illuminazione ottimale del campo.

Questi, di fatto, i punti ‘caldi’ ancora sul tavolo e ora la palla passa nuovamente a tutti gli enti che fanno parte della Conferenza dei servizi, anche se ovviamente l’attenzione è tutta per il prossimo parere della Soprintendenza, visto che l’indicazione di abbassare fino a 16 metri le altezze, non è stata completamente recepita dal club. Bisognerà dunque vedere se questa sorta di mediazione basterà oppure no. Entro il 2 agosto l’addendum presentato dalla società sarà analizzato dai soggetti, poi i pareri e dunque il responso.

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