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Paratie, come sarà la passeggiata? Incognita verde e arredi. Gervasoni: “Coinvolgeremo la città. Idee chiare a luglio”

E’ entrato nel vivo il cantiere delle paratie, il terzo per il lungolago di Como, martoriato dal 2008 per la realizzazione del progetto di difesa della città dalle esondazioni del lago.

Gli operai e i macchinari si muovono sullo sfondo di quello che dovrebbe essere il panorama del primo bacino, per il quale arrivano turisti da tutto il mondo. Pochi, nell’ultimo anno a causa della pandemia. I comaschi ormai da tanti anni si sono abituati a vedere scavi, camion, lamiere, cancellate che delimitano il cantiere. Quasi non ci fanno più caso, rassegnati, anche se un dolore a sinistra del petto resta ogni volta che lo sguardo volge a quell’orizzonte.

Da quanto si apprende dai bollettini di Regione Lombardia, che ha deciso di farsi carico dell’opera nel 2016 (16 milioni di euro circa), tutto procede secondo il cronoprogramma. Ciò significa che entro aprile 2022 dovrà essere consegnata la prima parte dei lavori, ovvero la nuova piazza di Sant’Agostino e un tratto di Lungo Lario Trieste. A marzo 2023 invece verranno consegnati il restante tratto del lungolago, la zona di fronte a piazza Cavour e la sistemazione della vasca B che va adeguata sismicamente.

A marzo è stata completata la realizzazione della barriera impermeabilizzante profonda tramite perforazioni e iniezioni di jet-grouting mentre prosegue l’infissione del palancolato per la delimitazione dell’area da mettere in asciutta per la successiva realizzazione della Vasca A. Nel mese di aprile è stata demolita la scala a ventaglio che era presente alla fine dell’attuale passeggiata Zambrotta.

Eppure, malgrado manchi un anno alla consegna della prima parte dei lavori, ben poco si sa di come diventerà il lungolago di Como. Nulla è emerso di rilevante dopo la presentazione dei primi (discussi) rendering nel 2018 da parte di Regione Lombardia. Quale sarà lo stile della passeggiata? Come prenderà vita con gli arredi e le piantumazioni? Non a caso nelle scorse settimane sono stati chiesti aggiornamenti da parte della consigliera comunale Ada Mantovani all’assessore ai Lavori pubblici del Comune Pierangelo Gervasoni. E’ infatti in capo a Palazzo Cernezzi il progetto per gli arredi della passeggiata.

“Abbiamo predisposto un gruppo di lavoro in Comune con i tecnici dei vari settori che devono collaborare – ha spiegato Gervasoni – stiamo facendo le opportune valutazioni sull’arredo urbano ma per fine luglio avremo le idee più chiare. E’ già stato effettuato un incontro con l’Ordine degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti Conservatori e con l’Ordine degli Ingegneri, oltre che con Ance per un confronto. Inoltre, Legambiente ci ha chiesto un appuntamento che faremo a breve. Sarà nostra premura coinvolgere la città”.

Abbiamo chiesto qualche delucidazione in più all’assessore che però non si è sbottonato. “E’ necessario che il progetto sia pronto per fine estate perché successivamente andrà fatta la gara d’appalto per i lavori – spiega Gervasoni – e gli arredi andranno consegnati entro aprile 2022 con il primo lotto dei cantiere”. Poco ha aggiunto anche per quel che riguarda la spesa che dovrà sostenere il Comune di Como. “Non ci saranno sprechi – conclude – ma faremo le cose per bene perché i cittadini attendono quest’opera da tanto e la passeggiata sarà così per i prossimi quarant’anni. Spenderemo ciò che serve”.

Direzione lavori by umarell

Quando si tratta di cantieri aperti e operai al lavoro, a Como sempre un’incognita in fatto di tempistiche e conclusione con un buon esito, c’è un’unica certezza: gli umarell.

Per chi non lo sapesse questo termine, rivisitazione moderna della parola dialettale bolognese umarèl, si riferisce specificamente agli uomini in età pensionabile che passano il tempo a guardare i cantieri. Occhio attento, mani dietro la schiena, capo canuto e leggero chiacchiericcio sull’andamento dei lavori con il vicino.

Ovviamente non possono mancare anche a Como, sul lungolago, con lo sguardo fisso dalle grate al cantiere delle paratie che dovrebbe riconsegnare la passeggiata a comaschi e turisti entro il prossimo anno. Alla faccia del cronoprogramma, sono loro a dire se i lavori stanno procedendo a dovere oppure no.

“Dopo più di dieci anni speriamo che sia la volta buona – ci ha confidato uno degli anziani spettatori del cantiere – vogliamo vedere questo lavoro finito una volta per tutte”.

Gli fa eco un altro umarell, vero e proprio spettatore fisso dei lavori: “Gli operai che hanno fatto i pali in cemento hanno già finito, sono andati via svelti. Questi – ci dice indicandoci gli addetti al lavoro – vanno un po’ più lenti. Servirebbe qualche uomo in più”.

Non manca però chi ha una visione più pessimistica. “Prima o poi finiranno – dice un altro, amareggiato – ma non si sa quando, vanno lenti. E alla fine serviranno altri soldi”.

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Un commento

  1. Spero vivamente che le barche della ditta Tassel vengano definitivamente rimosse dal punto più bello del lungolago. È incredibile come adesso da piazza Cavour si possa vedere il lago anziché le barche e soprattutto i turisti che si siedono nella scalinata. Niente di personale con i Tassel ma sarebbe veramente il caso dargli un altro approdo anziché quello dove sono stati x anni. Tra l’altro anche le stesse biglietterie andrebbero demolite, cosa si aspetta? Cordialità

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