E’ un’intervista molto intensa e che certo farà discutere quella che don Gianfranco Feliciani, parroco di Chiasso, ha rilasciato a Tio/20minuti e riportata dal quotidiano online ticinese (qui). Il collega Patrick Mancini evidenzia come il 2023 sia stato “molto teso per Chiasso sul fronte migranti. Con la polizia esasperata e con i cittadini che sembrano avere esaurito la pazienza. Mentre il centro federale d’asilo continua a essere stracolmo e Berna temporeggia, c’è chi vede qualcosa di positivo”. E il sacerdote evidenzia come: “Il fenomeno migratorio è la conseguenza di qualcosa che c’è stato nella storia. Direttamente o indirettamente siamo complici anche noi svizzeri”.
Poi il passaggio centrale: “Lo sanno tutti. L’Europa nei secoli ha depredato il mondo. Con un colonialismo di tipo economico che continua ancora. È normale che quelli che abbiamo impoverito ora si riversino qui a chiedere almeno un pezzo di pane”. Parlando degli svizzeri e dei ticinesi in particolare è molto netto: “Fossimo noi ammassati al posto dei migranti in una struttura che non può contenere 600 persone (il centro federale d’asilo appunto, Ndr), faremmo di peggio. La verità bisogna dirla tutta: siamo grati al servizio d’ordine, ma è normale essere nervosi nelle condizioni dei migranti”. Insomma, una voce certo controcorrente in un Paese dove per alcuni i frontalieri quanto i migranti costituiscono una minaccia. Qui l’articolo completo di Tio.ch.
3 Commenti
Fatelo curare da uno bravo.
Sicuramente l’Europa ha fatto delle politiche di vile sfruttamento e continua a farle tuttoggi ma in certe zone c’era il cannibalismo, c’era e c’è l’infibulazione, c’era e ci sono le spose bambine, c’era e ci sono le Madrasse, c’era e ci sono le “caste” che sono una forma di schiavitù, e soprattutto non c’è nessuna forma di libertà per moltissime donne che diventano “carne da riproduzione incontrollata di futuri disperati”.
L’Europa ha costruito strade, scuole, ospedali in queste nazioni che oggigiorno vivono situazioni di “follia demografica” solo e soltanto perché le donne in quelle terre sono “carne da riproduzione eo semischiave” e quindi le loro creature poi sono costrette a fuggire, emigrare per cercare di avere una vita vera e non da semischiave, semischiavi.
Sarebbe utile che quelle terre “depredate dall’Europa” iniziassero a fare politiche demografiche sostenibili e di BUON SENSO COME HA FATTO LA CINA AD ESEMPIO.
Difficile da accettare il suo pensiero, ma è quello che da qualche anno dico ai colleghi che lamentano gli sbarchi…quello che sta accadendo è la diretta conseguenza di quello che è stato in passato, ma l’essere umano è troppo presuntuoso per accettarlo!