Qualcuno ha polemizzato sulla segnalazione – garbatissima e per nulla aggressiva – di una nostra lettrice che ieri aveva semplicemente sottolineato come un intervento più frequente delle forze dell’ordine sulle tante persone che fanno il bagno nella zona vietata dietro il Tempio Voltiano avrebbe potuto raggiungere qualche buon risultato. Non una recriminazione fine a se stessa, ma la speranza che l’invito di vigili o poliziotti a non immergersi in quelle acque inquinate potesse evitare agli stessi bagnanti di venire a contatto con le sostanze nocive di quello specchio di lago (non per nulla interdetto alla balneazione).
Ebbene, la prova provata dell’efficacia del suggerimento arriva proprio 24 ore dopo la segnalazione. Come accaduto spessissimo in questa calda estate comasca, anche oggi in tanti attorno alle 14.30 erano a mollo nel lago, alla spiaggetta dietro il Tempio Voltiano, nonostante i cartelli di divieto. Come si vede dalla foto sotto, soprattutto bambini.
Un agente della Polizia locale, però, si è fermato, è sceso sull’arenile e ha invitato chi era in acqua a uscire (e non erano in pochi). Pazienza e dialogo, risultato vincente: in qualche minuto, ordinatamente, l’invito del vigile è stato raccolto.
Insomma, nessuno insegue utopie: sul fatto che, nel volgere di poche ore, la situazione tornerà come prima e i divieti saranno infranti con grande noncuranza, nessuno purtroppo ha dubbi.
Ma almeno ora è sperimentato sul campo che qualche metodo almeno per ridurre infrazioni e rischi per la salute esiste ed è efficace.
4 Commenti
Ancora una volta la notizia è che la gente fa il bagno nel lago inquinato e non la presenza di scarichi fognari nel Cosia e nel lago stesso. Come se facessi fare i bisogni al cane nell’erba e la colpa fosse di chi non li vede e li schiaccia.
Dimostrazione che il pugno duro non serve a nulla.
Ridicolo!!! Dateci un pezzo di costa pubblica , anche senza dover essere iscritti a cari club) per poter fruire del lago e farci un bagno sicuro!!!
Bravo all’agente per la pazienza