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Piazza Cavour, l’architetto Rossi: “Non è un salotto. E non è un giardino, via quelle aiuole”

Piazza Cavour troppo vuota e sproporzionata? Al contrario, è fin troppo piena, ma ancora senza anima. Questo è, in estrema sintesi, il pensiero dell’architetto comasco Dorin D’Angelo Rossi che, analizza questa piazza da un punto di vista diverso rispetto alla collega Lorenza Ceruti, a cui abbiamo dato spazio sullo scorso numero di ComoZero (qui integrale).

“Una piazza è, per definizione, un vuoto urbano, una discontinuità nella cortina edilizia, un luogo di respiro in cui succedono cose diverse, che non possono succedere negli altri spazi cittadini, basti pensare alle agorà e ai fori del passato o a piazza del Campo a Siena, che è quasi inutilizzata per tutto l’anno ad esclusione dei giorni del Palio, oppure a piazza San Marco a Venezia, totalmente sproporzionata rispetto al tessuto urbano della città ma viva grazie agli eventi che ospita – spiega – e piazza Cavour, nelle intenzioni progettuali nasce come sfogo, come apertura verso il lago e il paesaggio e se oggi dà l’idea di essere sproporzionata, a mio parere è solo perché al suo interno ci sono elementi contrastanti che nulla hanno a che fare con quello spazio”.

Perché mentre per l’architetto Ceruti la piazza andrebbe “riempita” con elementi nuovi, magari dando più spazio al verde, secondo Rossi il verde qui proprio non dovrebbe esserci: “La disposizione delle aiuole è la stessa di quando la piazza era adibita a parcheggio e oggi quelli sono semplicemente ‘non spazi’ che non fanno altro che creare una cesura del tutto inutile – dice infatti – la piazza non è un giardino e se voglio godermi il fresco e il verde non vado sicuramente qui ma in un parco. E non è neppure un salotto, che è un luogo intimo di casa e non uno spazio urbano. Se invece le aiuole venissero eliminate, avremmo finalmente uno spazio continuo in cui poter far succedere cose”.

E questo, alla fine, è il vero tasto dolente di un’area che, in qualunque modo la si voglia immaginare, non ha mai davvero trovato la sua identità e che invece, in una città che deve ancora davvero dimostrare di non essere solo lago e paesaggi, meriterebbe di trasformarsi nel cuore pulsante di un progetto culturale concreto e articolato.

“Questo luogo merita davvero di essere un epicentro culturale e non una spianata di marmo e il know how per darle vita e creare occasioni di utilizzo c’è già – è il suo pensiero – basti pensare a eventi come la Fiera del Libro, Parolario, il Lake Como Film Festival, lo Swing Crash Festival ma anche agli eventi che oggi si svolgono a Villa Olmo, che è un tesoro prezioso per la città ma non può essere l’unico deputato agli eventi perché è completamente tagliata fuori dal tessuto urbano, dai bar, dai ristoranti e da tutto quello che fa necessariamente da cornice”. “Tra non molto, inoltre, saranno ultimati i lavori del lungolago che passerà dalla passeggiata ombreggiata dai tigli a una superficie con una profondità enorme pressoché priva di alberi, praticamente una seconda piazza, e poi avremo i nuovi giardini a lago – dice – e rischiamo concretamente di finire in un dramma pirandelliano in cui avremo tre luoghi di cui non sapremo cosa fare, in cerca d’autore, ed è una sfida che l’Amministrazione deve affrontare oggi”.
Ma come far convivere eventi ed esigenze di residenti e strutture ricettive (e non sono poche quelle che si affacciano su piazza Cavour) costrette a fare i conti con settimane, se non mesi, di musica e rumore sotto le finestre? “Ci vuole intelligenza nell’organizzare, ovviamente, ma se vivi nel cuore della città ti devi aspettare di sentirlo battere ogni tanto, altrimenti significa che il paziente è morto”.

L’ARTICOLO CHE HAI APPENA LETTO E’ USCITO SU COMOZERO SETTIMANALE: ECCO DOVE PUOI TROVARLO

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10 Commenti

  1. Non sono architetto, e quindi so che il mio giudizio non vale nulla. E tuttavia sostengo che ci sono solo due possibilità per rendere piazza Cavour meno orrenda: 1. restituirla al suo ruolo originario, cioè rifare il porto naturale della città; 2. piantare tanti alberi fino a coprire almeno l’orrendo Barchetta. Le due opzioni, del resto, non collidono necessariamente.

  2. già vedendo la foto che viene pubblicata, il confronto con Siena o Venezia, non regge proprio: lì le piazze sono dei vuoti ben racchiusi, come scatole senza coperchio con edifici che costituiscono il centro della vita sociale e religiosa; qui due/tre palazzoni anni ’50/60, strade che vi convergono (troppo larghe) e la vista del lago con una strada davanti

  3. e mentre avvengono tutte queste conversazioni e considerazioni, per favore mantieni Piazza Cavour pulita e perfettamente mantenuta in quanto riflette la città di Como e la sua comunità per coloro che vivono e visitano la città.

  4. Considerato le difficoltà ad organizzare qualunque cosa, la piazza sarebbe solo un non-luogo comunque…. perché non spostare lì la fontana di Camerlata? Poi lo stadio di potrebbe spostare e l’attuale struttura aprirla verso il lago come un teatro antico e lì fare tutte le manifestazioni di cui sopra….

  5. Bastasse solo togliere il verde per dare un senso alle piazze e per “farvi accadere cose”! Il progetto che integrasse il ridisegno della piazza e l’innalzamento degli argini c’era eccome! Fu commissionato
    molto tempo fa da una giunta di Centrosinistra.
    Io stesso lo riproposi invano come consigliere comunale in opposizione a quello attuale. Autore fu uno dei più noti architetti paesaggisti italiani: P. Porcinai. Lo stesso urbanista, disegnò importanti alberature e nuove relazioni col tessuto urbano per ridefinire identità e genialità del luogo (cfr.).
    Darei un’occhiata anche a questa idea che, per quanto sonoramente bocciata, rappresenta memoria storica e cultura progettuale per Como.

  6. La piazza è il luogo di ritrovo e di incontro di persone e per qst deve essere realizzata nel miglior confort possibile.sarebbe bello vedere tutta la piazza a prato con panchine , alberi che ombreggiano e fiori. La maggior parte degli architetti-che filosofeggiano sul nulla-hanno sempre creato grandi danni alle città: vedi lo scempio che hanno fatto alla piazza di Cantù..una colata di cemento in discesa..pericolosa impraticabile e di 1 bruttezza rara!
    ..

  7. quelli che la vogliono vuota..
    quelli che la vogliono piena..
    quelli che vogliono la fontana…
    quelli che vogliono la statua…
    quelli che rivogliono l’invaso lacustre…
    quelli che vogliono piante e giardino,,,
    quelli che aborrono piante e giardino…
    cent co , cent crap cent cu, dusent ciapp….
    me paren i prublema del pà grass…

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