La cronaca pressochè quotidiana in arrivo dalla provincia di Como, così come dai territori confinanti a partire da Varese, vede sempre più blitz delle forze dell’ordine all’interno dei boschi per sgominare piccole aree di spaccio.
Sempre di più gli interventi che portano alla scoperta di vere zone, nascoste nella vegetazione, dove si confezionano e vendono droghe.
E così da due comuni del varesotto – che come tanti in provincia di Como hanno nel loro territorio ampie zone boschive – arriva una proposta per cercare di circoscrivere sempre di più il fenomeno. L’idea parte dai comuni di Castello Cabiaglio e Orino ed è contenuta in una lettera inviata al prefetto di Varese.
La proposta è innanzitutto di creare una fascia di rispetto di dieci metri ai bordi delle strade che attraversano i boschi per rendere la vita difficile agli spacciatori. Un piano che dovrebbe portare – come riportato da Varesenews – innanzitutto a individuare e a trattare determinate aree a rischio come “zone rosse” e di seguito sottoporle a maggiori controlli.
Così si legge nella lettera inviata. “E’ utile individuare alcune zone boschive – cosidette zone rosse, foss’anche solo un fatto simbolico, per porre le basi di azioni strutturate e coordinate di recupero alla comunità”.
E vengono poi suggeriti, ad esempio, interventi organici di pulizia delle fasce di rispetto sulle strade, al recupero (già in corso) della “rete sentieristica attraverso piste ciclopedonali che potrebbero rivelarsi oltremodo efficaci, sempre unitamente all’azione repressiva di competenza delle forze dell’ordine», concludono i sindaci.
Da un punto di vista pratico sarà necessario fare i conti con la possibilità di attuare tali misure. L’idea di poter garantire delle fasce “in chiaro“ fra il sottobosco delle strade potrebbe avere “un’applicazione pratica attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati”, si legge nella lettera.