Un piccolo angolo di paradiso nascosto tra i monti di Pellio (località del Comune di Alta Valle Intelvi) dove si possono acquistare solo prodotti biologici e a chilometro zero: stiamo parlando del “Piccolo Frutto” storica azienda agricola di Mario Turconi, acquistata nel 2019 dalla giovanissima classe 1998 Chiara Guffanti.
Nella piccola attività si può trovare veramente di tutto: dal raccolto di stagione alle confetture senza zuccheri, arrivando anche a miele e liquori. “Qui coltiviamo ancora con i metodi di una volta, senza usare grandi macchinari – spiega Chiara – anche se mi aggiorno continuamente sulle nuove tecniche per migliorare la qualità della frutta, voglio comunque svolgere gran parte del lavoro manualmente. Tutto ciò comporta una grande fatica ma lo faccio perché non voglio stravolgere con metodi invasivi questo piccolo angolo di paradiso immerso nel verde”.
Aprire un’attività è sempre stato il suo sogno e già da giovanissima ha fatto di tutto per raggiungerlo: “Ho studiato agraria e dopo la maturità ho iniziato a cercare un lavoro estivo. Da sempre frequento la Valle e già conoscevo il Piccolo Frutto, allora ho chiesto al precedente proprietario se potessi dargli una mano e così, a dieci giorni dalla fine degli esami, ho iniziato a lavorare per la stagione estiva di raccolta. Una volta entrata in questo mondo è stato amore a prima vista”.
E da quel momento il suo sogno inizia a realizzarsi: “L’anno successivo sono stata assunta, così ho iniziato a gestire il negozio a 360 gradi, e nel 2019 quando il titolare, arrivato a una certa età, ha voluto vendere l’azienda, ho colto la palla al balzo e ho acquistato l’attività. Tutto questo è stato possibile grazie all’aiuto dei miei genitori che non potrò mai ringraziare abbastanza. Per me è stato un nuovo inizio, ma avere un’azienda agricola è stato da sempre il mio sogno”.
Chiara così, a soli 21 anni, è già un’imprenditrice e, nonostante la pandemia, riscontra un successo incredibile, rinnovando completamente l’azienda: “Mi ritengo fortunata perché nonostante il Covid sono riuscita comunque a lavorare – spiega – infatti molta gente veniva apposta dalle città, per ritrovare un momento di pace e di libertà in mezzo alla natura. È un posto che ti permette di tornare indietro nel tempo e di staccare la testa dai problemi di tutti i giorni”.
Infatti, oltre al negozietto, il Piccolo Frutto è attrezzato anche di piccole aree immerse nel verde, dove è possibile consumare i prodotti in loco, molto gettonate soprattutto durante la primavera e l’estate. Insomma una storia molto affascinante, di una ragazza così giovane che ha deciso, in un certo senso, di andare controcorrente rispetto ai suoi coetanei: “Da sempre uso poco la tecnologia – sottolinea – e il mondo di internet non mi è mai piaciuto. Mi ricordo che, quando ero a scuola, stare per ore davanti a un computer mi faceva impazzire. Voglio essere libera e lavorare in un contesto naturale che mi possa dare tanto a livello umano. Quando sono qua è come se il tempo si fermasse”.
E questo può essere da esempio per tutti i giovani: “Il futuro per noi è incerto, siamo in un momento di transizione per tutto il mondo, non si sa come sarà il domani. Noi ragazzi dobbiamo prefissarci degli obiettivi e progettare il nostro avvenire anche a piccoli passi, consci che dovremo fare non pochi sacrifici. Il futuro è nelle nostre mani”.
Che dire, spesso si dice che i giovani non abbiano voglia di rimboccarsi le maniche, ma la storia di Chiara dimostra, per l’ennesima volta, come questa affermazione non sia del tutto vera.
Un commento
Mi piace vorrei conoscere a chiara perché anche io ciò un progetto come questo io mi chiamo Mario e sono dalla provincia di Benevento come devo cominciare