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Tra pioggia e rifiuti, i senzatetto di San Francesco e l’isolamento da Covid. Comune e Caritas: “60 persone che non vogliono aiuto”

Le immagini scattate stamani raccontano desolazione, disperazione e degrado.

Non importa che in occasione dell’emergenza epidemica Comune, Caritas e associazioni cattoliche abbiano aperto nuovi dormitori per i senzatetto della città.

Come spesso abbiamo raccontato esiste un nucleo, diciamo in qualche modo irriducibile, che ha scelto la strada come casa e non accetta alternative.

“Ho provato a convincere diverse persone in più occasioni”, spiega l’assessore alla Sicurezza e Protezione Civile, Elena Negretti. Niente da fare se non in rarissimi casi: “Parliamo di senzatetto che difficilmente accettano supporto e in qualche caso ci sono anche alcuni che vengono allontanati dalle strutture di accoglienza per troppe intemperanze, nonostante l’emergenza per qualcuno è difficilissimo accettare le regole di convivivenza”.

“E’ il solito problema – fa eco dalla Caritas il direttore, Roberto Bernasconi – c’è un nucleo di 60 persone in città che non vuole entrare nel circuito degli aiuti.  In altri casi tra San Francesco e altri luoghi della città registriamo la presenza diurna dei nostri ospiti. Il dormitorio è un servizio notturno e dobbiamo chiudere tra le 10.30 e le 17, in ogni caso loro per primi vogliono uscire e lo capisco, non è pensabile sopportare di passare tutta la giornata tra le brandine”.

Roberto Bernasconi

C’è una soluzione? “Serve una riflessione generale, di tutti gli enti coinvolti. Cosa significa aiutare queste persone? Sono situazioni estreme, spesso uscite dai Cas, in qualche caso con problemi di salute fisici o mentali. E’ estremamente complesso inserirli in percorsi di riabilitazione. Noi ci proviamo sempre ma è davvero dura. Il tema non è solo il luogo fisico dove dormire ma la costruzione di un futuro. Servono progetti condivisi”.

Per lo stato di drammatica sporcizia il Comune ha allertato Aprica.

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Un commento

  1. …e a me fanno il verbale se non faccio la “differenziata”…diciamo che le istituzioni non si impongono.

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