A oltre un anno dalla sua chiusura e a pochi mesi dallo scoccare del secondo, era infatti luglio 2019, il destino della piscina di Muggiò è ancora incerto.
PISCINA DI MUGGIO: QUI TUTTE LE CRONACHE
Il Comune di Como dovrebbe scegliere tra un progetto che prevede numerosi interventi sull’impianto (per un costo totale di oltre 1 milione di euro) scaturito dalla relazione tecnica affidata lo scorso autunno a una società esterna di Napoli, e quello presentato oltre un anno fa dalla società Nessi&Majocchi.
Proprio in merito a quest’ultimo sarebbe stata chiesta una valutazione economica, tecnica e finanziaria del documento che prevedrebbe la formula del leasing immobiliare: presa in carico dei lavori in cambio di gestione e manutenzione della piscina per 20 anni. In questo momento, mancherebbe la valutazione finanziaria.
La questione era stata trattata nei giorni scorsi anche da Azione Como che aveva scritto: “Solo ora, dopo un anno e mezzo di chiusura, il settore Finanziario del Comune si degna di affidare un incarico per una valutazione sulla congruità dell’impegno economico. Nel frattempo da 12 mesi giace senza alcuna valutazione né risposta il progetto di leasing proposto da privati che garantirebbero la manutenzione ordinaria e straordinaria”.
Oggi, a esprimere la propria posizione è Fratelli d’Italia attraverso il coordinatore provinciale Stefano Molinari, il capogruppo Matteo Ferretti e il consigliere Mario Gorla.
“Fermo restando che in questa vicenda ci siano delle colpe, perché dal 2019 la piscina è chiusa – ha premesso Stefano Molinari – per noi è importante la valutazione finanziaria del progetto Nessi&Majocchi. Lo riteniamo molto valido ma bisogna anche capire quali sarebbero le tempistiche per arrivare alla posa del primo mattone del progetto. Non possiamo aspettare oltre, lasciando una città come Como senza piscina per ancora non si sa quanto tempo”.
E, proprio in merito alle “colpe” sulla vicenda, aggiunge: “Noi non chiediamo le dimissioni di nessuno. Nel 2019 è stata fatta scadere la convenzione con Fin e non si è riusciti ad arrivare a una soluzione. Giunti a questo punto, da qui a sei mesi possiamo aspettare. Ma se vi fossero tempi più lunghi e si avvicinassero all’anno, bisognerà valutare con attenzione quale strada perseguire. Se finanziariamente sostenibile, il progetto Nessi&Majocchi è molto interessante anche perché riporterebbe la piscina ai fasti di quando fu costruita, una struttura all’avanguardia e una delle più belle in Italia”.
Anche il capogruppo Matteo Ferretti ha sottolineato l’errore di arrivare a luglio 2019 senza idee chiare né una perizia sullo stato della struttura. “Come consigliere che ha funzione di controllo, per me il punto grave è proprio il tempo passato – ha commentato – bisognava avere le idee chiare già in partenza e non arrivare all’ultimo. Uno dei problemi principali è stato il tempo di reazione. Non c’è stata una visione, è stata fatta scadere la concessione senza avere in mente una strada da perseguire”.
“A questo punto ha senso aspettare l’analisi finanziaria e capire se questo progetto Nessi&Majocchi sia conveniente per il Comune e tutte le parti – ha evidenziato Ferretti – ma la gestione per noi dovrà essere seguita da Fin, perché potrà garantire una fruizione equa da parte di tutte le associazioni sportive”.
Infine, il consigliere Mario Gorla ha commentato: “Appena mi sono insediato ho ritenuto opportuno, come primo atto, mandare una mail al presidente della Commissione per invitarlo a fare una seduta dedicata al riepilogo della vicenda. Per quanto riguarda la gestione, sono d’accordo che Fin dia una maggiore garanzia. Mi riservo però di aspettare la riunione in Commissione e fare le valutazioni del caso”.
Un commento
o di qua o di là…ma muoviamoci!!!!