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Piscina di Viale Geno, chiusa l’inchiesta. Il presidente Dato accusato di turbativa d’asta e falso in atto pubblico

Chiusura delle indagini nel caso dell’affidamento della gestione della piscina comunale di viale Geno a Como.

Il pubblico ministero, Pasquale Addesso, contesta al presidente di Pallanuoto Como, Giovanni Dato, le accuse di falso materiale e ideologico in atto pubblico e turbativa d’asta.

Gli atleti agonisti dichiarati da Pallanuoto erano il quadruplo di quelli reali e realmente tesserati. Come spiega il quotidiano La Provincia di Como, si tratta di un numero sufficiente a ‘turbare’ la gara d’appalto indetta dall’amministrazione per l’assegnazione del compendio sportivo.

La Procura dunque ha chiuso le indagini. Erano state aperte l’estate scorsa dopo l’esposto firmato e depositato dal consigliere Alessandro Rapinese. Al centro della querelle la contesa tra Pallanuoto Como appunto e Como Nuoto.

Tutto risale al 2018 quando dopo una gara il Comune assegna a Como Nuoto la gestione. Decisione poi ribaltata dal Consiglio di Stato che assegna la gara a Pallanuoto Como. Fatto che avviene però sulla scorta di dati che, come si diceva, giudica falsi.

L’indagine è poggiata anche su un documento relativo agli atleti agonisti. Durante le perquisizioni negli uffici di Giovanni Dato è stato trovato un documento con i numeri effettivi dei tesserati agonisti.

 

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