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Più di cento famiglie lariane pronte ad accogliere minori in fuga dall’Ucraina. Como Verso Est: “Chiamate continue”

“Sono già più di cento le famiglie comasche che si sono dette pronte ad accogliere dei minori non accompagnati in arrivo dal dramma della guerra in Ucraina. Un risultato ottenuto in soli due giorni, che testimonia il gran cuore delle persone”. A parlare è Elisabetta Patelli, presidente di Como Verso Est onlus (qui contatti e tutte le informazioni) che dal 2005 si occupa di accoglienza di bambini provenienti dall’area di Chernobyl.

“Continuiamo a ricevere dozzine di telefonate e disponibilità, tuttavia riteniamo fondamentale costruire una rete che sia in grado di affrontare i molti e delicati aspetti della questione. Decisiva una rete tra Istituzioni, famiglie, scuole e Università che accompagni l’inserimento sicuro, con tutte le garanzie necessarie in tema di minori, soprattutto se non accompagnati”. E a tal proposito viene segnalata anche una criticità ulteriore. “Arrivano notizie poco rassicuranti di messaggi via WhatsApp inviati a molte famiglie da enti o associazioni non ben identificate che raccolgono la disponibilità ad accogliere. Ma quella dell’accoglienza, specie se ai minori, è una procedura che deve essere rigidamente controllata. Bisogna fare attenzione”.

Sul fronte degli aiuti viene sottolineato come non basti un’erogazione a pioggia nelle scuole per il supporto psicologico, ma garanzie per minori e famiglie, informazioni sulle procedure sanitarie e mediazione linguistica. “In assenza di precise disposizioni ministeriali, che auspichiamo arrivino subito, chiediamo con insistenza l’apertura a Como di un tavolo di emergenza inter-istituzionale tra tutti i soggetti competenti. Il cuore è fondamentale, e quello c’è, ma servono anche testa e braccia: regole, procedure condivise, organizzazione capillare, tempestiva  e coordinata”, chiude Elisabetta Patelli. Intanto è in fase di realizzazione un’intesa con l’Università dell’Insubria per attivare al più presto, in vista dell’arrivo dei minori, un protocollo di mediazione linguistica con gli studenti dell’ateneo quali personaggi ponte con quanti arriveranno dall’Ucraina.

Da ricordare per completezza di informazione l’appello del Comune di Como per volesse diventare Tutore Volontario di minori non accompagnati: QUI.

E QUI IL SITO DEL COMUNE DI COMO (IN ITALIANO E UCRAINO) CHE GUIDA A AIUTI, ACCOGLIENZA E SOLIDARIETA’

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