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Plesio, il Roccolo e i suoi fratelli cercano giovani: “Studiate la nostra storia, vi finanziamo la tesi”

“A Plesio siamo fortunatissimi, abbiamo addirittura 16 magnifici roccoli, che fino ad ora non sono stati quasi per niente valorizzati”. Sono le parole colme di speranza per il futuro di Celestino Pedrazzini, sindaco di Plesio da settembre 2020.

Ma andiamo con ordine. Il roccolo è una antichissima costruzione architettonica (solitamente in pietra), la sua peculiarità è data dal fatto che si sviluppi in altezza (a volte anche per decine di metri). In passato veniva utilizzato per la caccia e lo studio dei volatili, grazie soprattutto al suo tetto in parte scoperto, sulla quale gli uccelli si posano per riposare o cibarsi.

Il piccolo Borgo vicino a Menaggio, sembra essere molto fortunato al riguardo: “Molto probabilmente siamo uno dei territori al mondo con più roccoli in una così ristretta zona – racconta – tra il ‘700 e il ‘900 molti signori delle grandi città acquistarono numerosi terreni sulle montagne di Plesio, al tempo senza strade e beni di prima necessità, e costruirono queste meravigliose strutture, creando anche lavatoi e alcuni piccoli acquedotti per tutta la popolazione”.

Insomma, una storia dal gusto di altri tempi, ma non è tutto. Le vicende nascoste dietro ai roccoli sono ancora in gran parte avvolte nel mistero e tutte da scoprire, ma probabilmente ancora per poco:

“Teniamo molto alla storia locale e vogliamo arrivare a conoscerla fino in fondo – spiega Pedrazzini – siamo alla ricerca di qualche giovane studente volenteroso per finanziare la sua tesi di laurea o il suo dottorato di ricerca, ovviamente dedicata ai roccoli plesiensi, per analizzarli sia dal punto di vista architettonico ma soprattutto da quello storico”.

Inoltre l’amministrazione desidera a breve avviare un progetto che permetta la valorizzazione di queste strutture anche dal punto di vista turistico; i lavori sono ancora agli inizi, ma l’obiettivo finale scatenerà la curiosità dei più intraprendenti escursionisti: “Vogliamo arrivare a rendere il roccolo un tratto distintivo del turismo locale – racconta – per ora stiamo solamente pulendo le strade ed i sentieri per rendere tutti i 16 roccoli visitabili da chiunque, ma in futuro creeremo dei percorsi studiati, sia per i camminatori più esperti che per le famiglie, permettendo così di rendere Plesio e la sua storia, una meta turistica gettonata”.

“Tutto questo però deve essere fatto in maniera consapevole e soprattutto ecologica – conclude – la nostra è una zona salubre, basti vedere che l’acqua Chiarella sia prodotta proprio su queste montagne. Certamente vogliamo accrescere il nostro turismo, ma allo stesso tempo non vogliamo stravolgere la nostra storia e la nostra identità, e mantenere le qualità di piccolo paese che ci hanno sempre contraddistinto. Per questo motivo non vogliamo assolutamente stravolgere l’ambiente e la natura, di conseguenza utilizzeremo delle soluzioni efficaci ma che allo stesso tempo siano il più possibile meno impattanti”.

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