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Potatura estrema, ecco i sette spelacchi in zona Stadio. Galli: “Arriveranno critiche ma non avevamo alternative”

E luce fu, verrebbe da dire. Come preannunciato pochi giorni fa, infatti, il Comune ha provveduto alla potatura degli alberi che impedivano la corretta illuminazione di viale Masia nel tratto adiacente lo stadio Sinigaglia.

All’origine di questa decisione, la richiesta da parte della Commissione che doveva valutare l’adeguatezza dello stadio al campionato di Serie B che aveva segnalato l’impossibilità di garantire un’adeguata sicurezza della via a causa delle chiome che coprivano i lampioni.

Ieri, quindi, è stato effettuato l’intervento di potatura che ha ridotto drasticamente le dimensioni di sette piante “incriminate”, quelle poste in prossimità delle luci, mentre le altre non sono state toccate con un effetto finale che non mancherà di far storcere il naso a qualcuno.

“Abbiamo eseguito quanto richiesto dalla Prefettura – è il commento dell’assessore al Verde Marco Galli – sappiamo bene che si tratta di un intervento importante che solleverà alcune critiche ma ci tengo a precisare che non avevamo alternative. Le indicazioni prefettizie dettate da esigenze di sicurezza superano qualsiasi altra cosa, ci sono priorità e gerarchie che vanno rispettate e la necessità in questa zona era quella di restituire un’illuminazione completa della strada in vista dei prossimi incontri di calcio”.

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8 Commenti

  1. In alcuni casi sarebbe meglio avere il coraggio di tagliare gli alberi piuttosto che amputarli in questo modo ridicolo, non sono nemmeno più alberi, che li tenete a fare?… lo stadio poi, andava portato fuori città, come ipotizzato 30 anni fa…

  2. E si continua a non capire che lo stadio va fatto fuori città…questo lo si tiene, magari ristrutturandolo un po’ visto che ora è un mezzo rudere, ma se si vuole avere una squadra di calcio in serie B (figuriamoci poi se, come tutti ci auguriamo, il Como dovesse salire in Seria A) è indispensabile costruire uno stadio in una zona facilmente raggiungibile e dalla quale è possibile far defluire i tifosi velocemente.
    Lo stadio attuale va bene come monumento e per rappresentanza, ma per giocare delle gare di serie professionistiche non è più adeguato.

    1. Lei è completamente fuori strada.
      I principali stadi in città ben più blasonate di Como sono tutti in centro città !! Gliene menziono una ? Londra dove ci sono ben 5 stadi ! (Milano uno).
      Il problema è che Como è una città dormiente e pensa al proprio orticello il cittadino.
      Como è una città vecchia, con mentalità vecchia e comandata da vecchi
      La potatura va fatta tutti gli anni, la manutenzione va fatta tutti gli anni, bisogna aver cura del bene pubblico non solo di quello privato !!!!!
      SVEGLIAAAAAAAAAAAA

      1. Paragonare metropoli, come Londra o Milano, a Como è fuorviante, e non mi sembra che, ad esempio, lo stadio Meazza sia in centro (è ben al di fuori della circonvallazione) o in una zona a vocazione turistica come quella in cui si trova lo stadio Sinigaglia.
        Anche a Londra, il discorso è simile.
        Il paragone va fatto con città delle stesse dimensioni nelle quali, a differenza di quello che accade in grossi comuni, la presenza di uno stadio in una zona centrale è troppo condizionante per la vita cittadina, per di più in una città come la nostra dove, da una parte, c’è il lago, dalle altre, le montagne, e se si chiude una via si paralizza l’intero circolazione.

  3. Ma in questo periodo non si possono potare gli alberi, tanto meno in modo così estremo.
    Alternative
    Potevano mettere dei lampioni con degli sbracci.
    Potevano vietare ai tifosi di passare da quella strada.
    Potevano chiudere lo stadio.
    Potevano aumentare il personale di sicurezza.
    Potevano tagliare del tutto tutti gli alberi.

    1. Esatto potevano fare altro ma il cervello umano è ormai rinsecchito se nascono con tre neuroni due si asciugano subito.

  4. Le critiche stavolta sono ingiustificate.

    (E vorrei capire quali “alternative” costose ci sarebbero…)

  5. Allucinante non aver voluto trovare alternative a questo ennesimo tragicomico intervento. Le alternative ci sono ma COSTANO!!!
    Evidentemente neppure il 1.200.000 di euro del matrimonio a Villa Olmo hanno illuminato, a è stato proprio il termine giusto, le menti dei nostri amministradistruzione!
    Rassegnamoci e prepariamoci alle prossime imprese delle menti illuminate da molti votate.

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