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Province inutili secondo Fontana. Dopo Bongiasca parla l’Upl: “Svolgiamo funzioni fondamentali con personale precario. Serve una riforma”

Solo ieri davamo conto dell’uscita del presidente regionale, Attilio Fontana, a proposito delle Province. “Sono inutili, inefficienti e costose”. Sul tema poi abbiamo interpellato il presidente provinciale comasco, Fiorenzo Bongiasca, che ha risposto chiaro: “Non penso proprio e spiego perché”. Qui tutti i dettagli. Oggi interviene anche l’Upl, Unione delle province lombarde con una nota:

In relazione alle dichiarazioni sulle Province del Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, gli undici Presidenti delle Province lombarde, al di là dell’apparenza politica, ribadiscono la necessità, urgente di una riforma delle Province, del resto disegnata e promessa nella precedente legislatura ma non portata a buon fine.

Il Presidente dell’Unione Province Lombarde (e della Provincia di Monza e della Brianza) Luca Santambrogio dichiara che “la prossima settimana con il Presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi parteciperò alla riunione del Comitato Direttivo dell’Unione delle Province d’Italia (Upi), convocato a Roma per definire la piattaforma programmatica da presentare, come avviene sempre ad inizio di ogni legislatura, al nuovo Parlamento e Governo”.

“Abbiamo già detto”, aggiunge il Presidente Upl Santambrogio, “che le Province non possono restare quelle di adesso e si discuterà di ritorno all’elezione diretta. Va però precisato che anche le Province attuali hanno portato avanti le funzioni fondamentali statali rimaste (gestione di scuole e strade, ambiente e territorio) e soprattutto le deleghe che proprio Regione Lombardia, unica in Italia, ha voluto continuare ad affidarci (Centri per l’impiego, protezione civile, vigilanza ittico-venatoria tra le tante) in un contesto di personale e risorse estremamente precario, dimostrando di essere importanti per le comunità locali e le imprese. Senza dimenticare l’impegno di chi come noi è anche Sindaco e dei Dirigenti, funzionari e collaboratori, che hanno voluto rimanere nei nostri Enti, dimostrando tutti spirito di servizio alle nostre realtà provinciali”.

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2 Commenti

  1. La riforma per l’abolizione delle Provincie non è mai stata portata a compimento, questo è il problema. I compiti delle “Provincie” dovevano essere ripartiti fra Regioni e Comuni e liberarci così da un “Ente inutile” sfoltendo un minimo di burocrazia. Perchè ci siamo incagliati? quali interessi si sono voluti tutelare, quelli del Paese e di qualche “Casta”?

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