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Quadernone plastificato e ampia scelta di motoscafi: sul lungolago a Como i buttadentro sono vietati ma lavorano

Come noto dall’inizio di giugno scorso l’amministrazione comunale ha deciso con chiarezza: stop ai buttadentro in città. Divieto di accalappiare i clienti sia per le attività di ristorazione che per i servizi taxi boat.

Se nel primo caso, cioè bar e ristoranti, la decisione dopo qualche aggiustamento sembra aver sortito gli effetti sperati dal governo cittadino ecco che per quanto riguarda le gite in barca a pagamento i gestori – almeno una parte di questi – sembrano decisamente infischiarsi di una norma che, piaccia o non piaccia, è in vigore e dunque deve essere rispettata.

Eppure i segnali sono stati dati, così anche le multe. C’è chi legittimamente ha protestato (qui il racconto) e chi è andato avanti a procacciarsi clienti anche di recente.

Stamattina, 2 agosto, non molto prima di mezzogiorno si contavano almeno 7 giovani e meno giovani che con un inglese perfetto tentavano di agganciare clienti di fronte alla biglietteria della navigazione e anche in prossimità del molo di Sant’Agostino. La modalità è sempre la stessa: quadernone con pagine plastificate che propone diverse imbarcazioni per una gitarella sulle acque del Lago di Como, grande disponibilità e una certa insistenza. Marketing, insomma.

Non si può davvero dire che manchino i controlli, viste le recenti e reiterate sanzioni della Polizia locale. Ma evidentemente alcuni gestori del servizio – vien da pensare – trovano più vantaggioso pagare la multa e poi continuare con l’attività degli intermediari su terra. A testimonianza proponiamo un ampio corredo fotografico, le immagini sono appunto di stamani:

 

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