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Rossano Breda è il nuovo direttore della Caritas della diocesi di Como dopo la morte di Bernasconi

Rossano Breda è il nuovo direttore della Caritas della diocesi di Como. È stato il Vescovo monsignor Oscar Cantoni, nella mattina di lunedì 28 marzo, a recarsi personalmente alla sede della Caritas a Como per incontrare gli operatori e comunicare loro la scelta fatta.

«Considerata la necessità di provvedere alla nomina di un nuovo direttore della Caritas diocesana, a seguito dell’improvviso decesso dello stimato e caro diacono Roberto Bernasconi – si legge nel decreto di nomina – riconosciute le qualità nei candidati a svolgere con competenza e dedizione i ruoli affidati ed accertata la disponibilità ad accettare la nomina; sentiti il Consiglio episcopale e quanti di competenza e ricevuta la disponibilità da parte delle persone incaricate», a norma dell’articolo 6 dello Statuto della Caritas diocesana, il Vescovo Oscar ha nominato direttore Rossano Breda. Insieme a lui sono stati indicati due vicedirettori. Il diacono permanente Giuseppe Menafra, competente per il territorio della Diocesi di Como rientrante nelle Province di Como, Lecco e Varese; e don Augusto Bormolini, competente per il territorio della Diocesi di Como rientrante nella Provincia di Sondrio. Le nomine sono valide per il triennio 2022-2025.

«Esorto i nuovi responsabili – è l’invito di monsignor Cantoni – a continuare l’opera di promozione della testimonianza della carità nello spirito del Concilio Vaticano II, perché la comunità cristiana sia sempre soggetto di carità, con la consapevolezza che «la carità è la misericordia che va in cerca dei più deboli, che si spinge fino alle frontiere più difficili per liberare le persone dalle schiavitù che le opprimono e renderle protagoniste della propria vita» (Papa Francesco, Discorso ai membri della Caritas italiana nel 50° di fondazione, 26 giugno 2021). Si faccia tesoro della ricca esperienza maturata in questi anni, assumendola come base su cui costruire nella fantasia della carità e in obbedienza al Vangelo».

Il decreto di nomina reca in calce la data del 25 marzo, solennità dell’Annunciazione. Ed è proprio a Maria che il Vescovo affida l’operato della Caritas. «La Vergine Maria – prosegue infatti monsignor Cantoni –, onorata dal popolo cristiano come Speculum iustitiae Regina pacis, con la sua celeste intercessione, ottenga su tutti gli operatori della Caritas diocesana la forza, la speranza e la gioia necessarie per continuare a dedicarsi con generosità all’impegno di realizzare lo sviluppo di tutto l’uomo e di tutti gli uomini».

Rossano Breda è nato a Varese nel 1965 ed è residente a Mozzate (Co). Laureato in farmacia e teologia è operatore Caritas dal 2015. Al momento della nomina Rossano Breda era referente diocesano per la Pastorale e operatore del servizio di Porta Aperta. In passato era stato anche referente per la Caritas cittadina di Como. Il nuovo direttore ha vissuto una lunga esperienza missionaria in Brasile tra il 1999 e il 2003. È sposato e ha due figli.

«Di fronte a questa nomina – è il suo primo commento – mi sento prima di tutto di ringraziare: grazie a Dio per avermi concesso questa opportunità di servizio, grazie al Vescovo che mi ha dato fiducia e alla Caritas che per me è lo spazio privilegiato dove vivere l’esperienza di una Chiesa che serve. Uno spazio privilegiato di condivisione dove o si cammina insieme o non si va da nessuna parte. Il mio grazie sincero va anche a Roberto Bernasconi di cui sono chiamato a raccogliere la non facile eredità. A lui va il ringraziamento per avermi mostrato il volto di una “santità della porta accanto”; nel suo stile di accoglienza, con il suo sorriso sempre pronto, la sua fermezza e determinazione. Consapevole di come quando c’è un bene da costruire bisogna avere anche il coraggio di prendere delle decisioni… Accolgo con gioia – prosegue il nuovo direttore della Caritas diocesana – l’indicazione del vescovo Oscar di avere a supporto per la zona di Como il collega Beppe Menafra, un altro diacono permanente in continuità con il mandato che aveva portato avanti Roberto. Questa decisione ci stimola a rafforzare lo stile della collegialità ecclesiale nel rispetto delle vocazioni personali».

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