Pochi giorni fa l’Ufficio federale di Statistica ha pubblicato i dati sui compensi medi in Svizzera. Numeri dai quali è emerso con chiarezza come i salari ticinesi siano i più bassi in assoluto. Ebbene, se da questa parte del confine, in terra italica quelle cifre – si parla di una remunerazione media di 5546 franchi al mese con tutte le altre regioni ben oltre i 6000 Fr, con un picco di 7113 a Zurigo – sono sembrate cifre da Bengodi, in Ticino non la pensano così, anzi. (qui tutti i dati sugli stipendi)
E c’è anche chi ha ben chiaro il perché ci sia questa differenza tra i diversi cantoni. E cosa ancor più netta è che tra le motivazioni alla base di tale disparità c’è la presenza dei frontalieri.
A partire all’attacco è il Consigliere nazionale della Lega Lorenzo Quadri, non nuovo a simili attacchi contro i frontalieri. “Niente di nuovo sotto il sole! Dall’ultimo rapporto dell’Ufficio federale di statistica emerge che il Ticino diventa sempre più il parente povero. Il costo della vita in Ticino rispetto al resto del Paese, però, non è necessariamente inferiore. Il motivo di questo sfacelo è chiaro anche al Gigi di Viganello: l’invasione da sud voluta dalla partitocrazia, che ha generato i ben noti fenomeni di sostituzione dei lavoratori residenti con frontalieri pagati meno (soppiantamento e dumping salariale). Il disastro ticinese si consuma malgrado siano in vigore la ciofeca denominata “preferenza indigena light”. Poiché la deleteria invasione di frontalieri e padroncini ancora non bastava, adesso la casta spalancatrice di frontiere vorrebbe “integrare” sul mercato del lavoro ticinese svariate migliaia di profughi ucraini. Gli imprenditori “con scarsa sensibilità sociale”, magari nemmeno svizzeri, già si fregano le mani: altra manodopera a basso costo da assumere al posto dei residenti. Oltretutto con il pretesto buonista della solidarietà”, queste le parole di Lorenzo Quadri.
2 Commenti
Aumentate gli stipendi a tutti, che problema avete…
Il solito disco rotto