A volte un incontro fortuito può equivalere a una piacevole sorpresa.
Per alcuni, però, rientrare a casa di sera e trovarsi davanti un cinghiale che bruca nella spazzatura potrebbe non rientrare in questa categoria.
È quanto successo a una residente di San Fermo della Battaglia che, ieri sera, nella zona di via Giasca, praticamente a ridosso del Parco della Spina Verde, è incappata in uno scuro ungulato (tra i 60 e gli 80 chili, a seconda del sesso) che grufolava tra i rifiuti.
Nonostante l’animale fosse particolarmente vicino, la donna è riuscita a mettersi al riparo nella sua casa, mentre il cinghiale continuava il suo lauto pasto.
La scena, quantomeno curiosa, assume termini più seri se si considera che sono sempre più numerose le segnalazioni di animali che si spingono fin dentro il centro abitato, con rischi per se stessi e per le persone.
“Da diverso tempo gli avvistamenti di cinghiali sono frequentissimi. Io stesso qualche mese fa mi sono visto attraversare la strada da uno di questi animali. Servono delle contromisure” spiega il Sindaco di San Fermo Pierluigi Mascetti, parlando dei rischi posti dalle bestie ai cittadini, specie se accompagnate da prole.
“Purtroppo però noi come amministrazione non possiamo fare nulla. Non posso mandare un vigile armato a caccia di cinghiali. Mi appello alla Provincia e alla Regione perchè facciano qualcosa per limitare il problema che non è solo di questa zona – prosegue Mascetti – va bene l’amore per gli animali ma se non si decide su un’adeguata campagna di contenimento dei numeri continueranno a proliferare”.
Giorgio Casati, presidente della Spina Verde, assicura che il personale del parco è da tempo impegnato a tenere sotto controllo il numero di questi animali ma che il problema non sono le riserve naturali.
“Nei parchi si abbatte una quantità enorme di cinghiali. Noi abbiamo trappole predisposte e ne catturiamo davvero molti – racconta Casati, aggiungendo che da sempre il personale della Spina Verde aiuta agricoltori e residenti a ottenere risarcimenti per i danni provocati dagli animali – sfatiamo quindi il mito che sono le riserve a creare cinghiali. Il problema è che al di fuori non si fa nulla, mancando una normativa nazionale per il controllo della popolazione”.
Stando a Casati, infatti, il gran numero di cinghiali avvistati nell’ultimo periodo nella zona di San Fermo, salvo eccezioni, vengono dalle zone della Val Grande e dall’Olgiatese – da ovest, quindi – piuttosto che dalla Spina Verde.
E il motivo per cui questi animali sconfinano in zone densamente urbanizzate, sfidando macchine ed essere umani, è semplice: la fame. “D’inverno i cinghiali mangiano noci, castagne che cadono sul terreno. In estate però vengono attratti dal cibo umido. La nostra spazzatura è automaticamente sul menù” ha spiegato il presidente.
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Un commento
Una soluzione di sua pertinenza però caro Sindaco potrebbe essere ad esempio non rendere accessibili i rifiuti umidi proteggendoli adeguatamente… San Fermo ospita un parco regionale che sarebbe difficile (e sbagliato) recintare