Multato perché calpestava l’erba davanti al portico di San Francesco, durante la sanificazione della zona occupata dai senzatetto. La vicenda è stata denunciata da due attivisti del gruppo “Cominciamo da Como”, Elisabetta e Roberto, ma soltanto Adduci è stato sanzionato.
La motivazione del verbale da 30 euro? E’ nero su bianco: “Calpestava il manto erboso posto fronte edificio ex chiesa San Francesco, nonostante numerosi inviti rivolti dagli scriventi a percorrere la parte transitabile del marciapiede”. Una ragione che riprende quanto contenuto nel nuovo regolamento di polizia urbana del Comune di Como che all’articolo 6, comma 1 punto c, dove si cita il divieto di “calpestare le parti erbose, entrare nelle aiuole, nei recinti ed in qualunque altra parte non destinata a pubblico passaggio, ove tali divieti siano espressamente segnalati”.
Questo il resoconto degli attivisti: “Questa mattina si è svolto il consueto sgombero dei portici di San Francesco. Arrivati sul posto con qualche minuto di ritardo siamo stati immediatamente raggiunti dagli agenti della polizia locale i quali ci hanno intimato di allontanarci con parole e spintoni. Dopo averci identificato hanno sostenuto che non era un nostro diritto presenziare durante la sanificazionene. Dopodiché siamo stati multati, sulla base del nuovo regolamento di polizia urbana”.
QUI IL NUOVO REGOLAMENTO DI POLIZIA URBANA
“Ricordiamo che sul prato di San Francesco non è presente alcun cartello che segnali il divieto di calpestare le aiuole – continua il resoconto – Ogni tre giorni, le persone che dormono sotto i portici vengono obbligate di fatto a spostarsi su quest’area con i loro materassi e le loro coperte mentre è in corso la “sanificazione”. Sottolineamo la gravità di questo episodio che altro non è che il tentativo di reprimere la nostra volontà di documentare la violenza istituzionale da parte dell’amministrazione”.
Contattato direttamente, Roberto Adduci aggiunge: “Siamo stati identificati sia io che Elisabetta, ma la multa stranamente è stata fatta solo a me. Nessuno ci ha detto di spostarci sul marciapiede ma di andarcene proprio da lì, cosa che ovviamente non abbiamo fatto perché non stavamo commettendo alcun reato presenziando l’intervento di sanificazione”.
“È chiaramente un intervento repressivo volto a farci passare la voglia di essere presenti durante questi pseudo sgomberi – aggiunge Roberto – Penso che sia una questione personale dell’assessora Negretti nei miei confronti, dato che sostiene che rendiamo difficili gli interventi di sanificazione (quando siamo lì, riprendiamo ciò che accade, aiutiamo le persone a spostare i materassi, impediamo che vengano buttati via i beni di chi non è presente per tutelarli da solo). Siamo sempre pacifici, al massimo discutiamo un po’. Non abbiamo mai impedito nulla”.
Anche sulla scorta di questa vicenda, ma in realtà in relazione alle numerose altre manifestazioni per chiedere una sistemazione dignitosa e permanente per i senzatetto di Como, annunicata la presenza “sabato mattina, come sempre, durante l’intervento di sanificazione dei portici di San Francesco alle ore 9.00 per dimostrare che non accettiamo quanto sta accadendo e non abbiamo intenzione di farci intimidire; tutti sono liberi di presenziare, è un nostro diritto schierarci contro un sistema repressivo nei confronti dei più fragili”.
10 Commenti
Ma questo disturbatore e i suoi sodali sanno solo interrompere il servizio di agenti di Polizia Locale o sindaco? Rispetto per una persona in divisa che ti intima un comportamento.
Trovatevi un lavoro!
Amministrazione però indifendibile per il suo immobilismo
E perché la Polizia Locale non è altrettanto solerte nel multare tutte le persone che quotidianamente, a tutte le ore, bivaccano sul prato del parco di Villa Olmo? O forse siamo all’Idroscalo e non nel parco di una delle più belle ville del mondo? Ieri c’era addirittura posteggiato uno scooter di un extracomunitario, tranquillamente nel bel mezzo dei viali.
Lo hanno invitato a non calpestare il verde, lo hanno avvisato che è vietato e lo hanno multato. Non si può provocare e poi lagnarsi che la provocazione è stata colta. Sarebbe troppo comodo.
Il punto è diverso. La mancanza di una soluzione al problema dei senzatetto a San Francesco e in altre zone della città sta esasperando gli animi degli abitanti di queste aree, sta dando spazio all’antipolitica e sta frustrando le forze dell’ordine che si trovano a dover passare il tempo a giocare a guardie e ladri con i senzatetto e gli irridenti calpestatori di aiuole.
La mancanza di soluzioni ai problemi ne genera altri. Non c’è che dire. Ma quando indossavano le magliette con scritto “Lucini a casa”, l’attuale maggioranza in Comune sapeva come affrontare il problema dei senzatetto o sapeva solo dire che gli altri facevano politiche sconsiderate? Con il senno del dopo, direi che non sapevano. E basta…… ?
Il problema è che lo hanno multato illegittimamente
Dov’è il problema ? Il manto erboso non si può calpestare e basta.
Il regolamento dice che non va calpestato solo se c’è un segnale di divieto che in questo caso non c’era
Davvero utile il lavoro della Polizia Locale: come al solito forte coi deboli, debole coi forti.
la polizia locale ha fatto il suo dovere, questa persona andava multata anche in tutte le occasioni (tante) in cui si mostrava senza mascherina a sfidare gli agenti, ci hai stufato, vattene a lavorare!
Il verde ? davanti a San Francesco ?
Ma fatemi il piacere… nessuna zona di Como, per il carente stato di cura e manutenzione, può essere definita “verde pubblico” !
La domanda è perché non l’hanno multato per la mancanza della mascherina invece che farlo illegittimamente per un illecito che non esiste