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Scarico abusivo nel Parco Spina Verde: denunciati due gestori di un’azienda agricola

I Carabinieri Forestali della Stazione di Appiano Gentile hanno scoperto la realizzazione di uno scarico abusivo all’interno del Parco Regionale Spina Verde. Due persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria.

Lo scarico abusivo partiva, in particolare, da un maneggio in Località Parè a Colverde e immetteva reflui direttamente nel torrente Lonee.

Nei giorni scorsi era pervenuta al reparto interessato una segnalazione che indicava come nella zona fossero in funzione dei mezzi da escavazione nei pressi del corso d’acqua. Perlustrando l’area interessata, i militari hanno notato una traccia sul terreno lungo la quale la terra appariva smossa da poco tempo ad indicare uno scavo recente. Dagli accertamenti effettuati, è emerso che era stata interrata una tubazione di scarico che raccoglieva i reflui di una vasca di lavaggio e le acque meteoriche di un piazzale del maneggio, convogliandole direttamente nel torrente.

Da una verifica documentale è emerso, inoltre, che l’Ente Parco non aveva rilasciato alcuna autorizzazione in merito. Quindi i Carabinieri di Appiano Gentile hanno proceduto a denunciare alla Procura della Repubblica di Como due persone responsabili delle violazioni riscontrate.

Tale condotta va a inserirsi in un procedimento penale già aperto a carico degli indagati. A inizio 2020, infatti, i Carabinieri Forestali avevano rilevato insieme al personale dell’Ente Parco Regionale Spina Verde una rilevante quantità di violazioni nei terreni gestiti dall’Azienda Agricola. In particolare, erano state individuate baracche e recinzioni non autorizzate, ma anche varie letamaie nei pressi dello stesso torrente Lonee, mettendo così a rischio la salubrità dell’acqua che scende a valle.

Oltre che nei terreni di proprietà, i gestori dell’azienda agricola si avevano commesso altri illeciti nei terreni adiacenti. In particolare, i due avevano installato tornelli lungo i sentieri del parco, impedendo così il passaggio di biciclette e passeggini, e abbattuto alberi in alcuni terreni confinanti rendendosi così responsabili anche del reato di furto.

Inoltre, era stata anche installata della rete elettrosaldata sul confine con la Svizzera modificando di fatto le installazioni presenti, commettendo la violazione penale di occupazione abusiva del suolo demaniale.

I responsabili degli illeciti dovranno quindi rispondere dei reati di abusi edilizi, deturpamento di bellezze naturali, abuso paesaggistico e gestione illecita di rifiuti, oltre che della recente apertura dello scarico abusivo in violazione anche alla normativa di polizia idraulica, il tutto all’interno di un’area protetta di particolare pregio naturalistico.

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