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Scuole che chiudono a Como, l’architetto Ceruti sta col sindaco: “Soluzione logica, perché tenere aperte delle stamberghe? Pensiamo al Sant’Elia piuttosto”

C’è chi dice no ma anche chi dice con convinzione sì. Nel dibattito sulla decisione del sindaco Alessandro Rapinese di chiudere diverse scuole in città (prevista anche una manifestazione organizzata dalle famiglie per il prossimo 20 settembre: qui i dettagli) prende fermissima posizione, naturalmente sul tema specifico, l’architetto e fotografa Lorenza Ceruti, lo ha fatto con un commento all’articolo pubblicato ieri sera dove davamo conto dell’opposizione alla scelta della Lista Civica-Movimento Civitas (qui i dettagli).

Riportiamo interamente un contributo articolato che offre un punto di vista certamente necessario perché il confronto pubblico sia completo:

A parte il fatto che il concetto della “città dei 15 minuti” (tesi offerta appunto nell’intervento di Civitas, Ndr) vale per le grandi città. Como per la sua dimensione la si può già definire “la città dei 6/7 minuti” ad esagerare 10! Inoltre la trascuratezza e mancanza di manutenzione degli edifici scolastici e comunque degli edifici pubblici in genere non riguarda solo gli ultimi anni, ma molti di più!! E molte amministrazioni!!!

presentazione nuove iniziative associazione culturale Made In MAARC, Lorenza Ceruti ph: Carlo Pozzoni

Quello che a me stupisce molto è il fatto che una opposizione, pur di andare contro ad una soluzione logica, si batta per tenere aperte delle stamberghe e non per avere scuole NUOVE. Scuole che possano soddisfare le esigenze del nostro tempo che non sono piu quelle di 50 anni fa, scuole che non abbiano barriere architettoniche, scuole che abbiano spazi esterni verdi che non siano i 3 metri quadri di risulta, scuole che rispecchiano l’attuale e futura richiesta, scuole che siano sicure, scuole che non siano fatte da aberranti stanzoni in cui per 8 ore dei piccoli vengono rinchiusi e che la mensa non sia dentro uno stanzone che in origine era una aula. Quello che ancora mi stupisce di più è il fatto che ci si opponga alla chiusura di alcune scuole ma non venga detto alcunché relativamente all’unico edificio scolastico che pur avendo quasi 100 anni può ancora essere d’esempio per come si deve costruire una scuola oltre al suo valore architettonico riconosciuto nel mondo: asilo sant’Elia.

Ci sono edifici che sistemarli significa spendere moltissimo danaro per poi avere un risultato che comunque non è ottimale, ma rabberciato!! Come abbiamo avuto il coraggio di far andare in malora molti edifici… Bisognerebbe adesso avere il coraggio di demolirli!!! E costruire scuole nuove!!! Nell’immediato il fatto che si voglia investire del danaro in alcune scuole, e convogliare (10 minunti tra le varie scuole comasche) gli alunni nelle scuole dove è stato deciso di intervenire con migliorie e adeguamenti, secondo me ha una logica che non è solo economica ma è anche di benessere e sicurezza per i fruitori (alunni, insegnanti eccetera).

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21 Commenti

  1. Ecco arriva un altro fenomeno che ragiona con l interno dello stomaco….ma d’altronde spiegare a certa gente xke devono rimanere aperte quest’attività è tempo buttato ….

  2. Sarei interessato ad avere una perizia dell’architetto (che offre spunti interessanti nel suo pensiero ) sull’edificio della Magistri, essendo una scuola quasi nuova ma purtroppo ha le sue pecche ( quando pioveva forte in alcune aule entrava l’acqua oppure nei laboratori) questo nel 2006/7 ultimo anno di collaboratore scolastico invece per quando riguarda un edificio diciamo quasi secolare la scuola Como Lago di via brambilla, dove la palestra nel periodo delle piogge non si poteva utilizzare. Caro sindaco prendiamo spunto dalla scuola di Bellagio, (sede tipo Como Lago) ma tenuto bene ed al bisogno non è mai mancato l’apporto del comune

  3. Inutile discutere con chi è contro solo perché Rapinese alle recenti elezioni ha battuto tutti i partiti.
    È questo è il significato di tutte le contestazioni!
    State zitti e pensate a quello che avete lasciato negli ultimi 40 anni!

    1. Alessandro, rispondi alle domande di Giovanni che copio incollo:
      È vero o non è vero che il centro storico sta espellendo residenti?
      È vero o non è vero che vengono chiuse due scuole che tutto sembrano meno che a pezzi?
      È vero o no che chiudendo due scuole il centro sarà ancora meno attrattivo per i residenti?
      È vero o no che il sindaco non ha coinvolto la popolazione su una scelta del genere?
      È vero o no che nessuno in comune si è posto il problema di cosa si farà delle scuole dismesse?
      È vero o no che il Comune è tenuto a contemperare l’interesse di tutti e che alla base della programmazione ci sono le azioni partecipative?
      Aggiungo: e quali azioni partecipative sarebbero state svolte da te?
      Dai, puoi farcela.

      1. È vero o non è vero che visto il prezzo metro quadro il centro storico è in mano ad anziani facoltosi che stanno semplicemente morendo?
        È vero o non è vero che sino a pochi anni fa i residenti pur ben pochi ma con cognomi importanti impedivano qualsiasi vita notturna al contrario di ciò che succede nel resto del mondo?
        È vero o non è vero che il voto serve a delegare il potere e quindi non è necessaria nessuna consultazione?
        È vero o non è vero che gli altri edifici dismessi sono in vendita ma nessuno dei ricchissimi imprenditori comaschi del serico li ha comprati perché non hanno mai investito nella loro stessa città?
        È vero o non è vero che prendere decisioni sulla base della situazione socio economica significa prendere decisioni nell’interesse di tutti?

    2. Mamma mia Guido… qualunque sia l’argomento, scuole piscine disabili mele o pere, scrivi sempre la stessa cosa! Comunque Rapinese ha battuto solo il PD perché Lega fratelli d’Italia e forza Italia lo hanno votato .

    3. A battuto tutti è un parolone è stato un voto di ripicca xke la DX si è presentata come la SX con degli inviolabili e lui ha scelto personaggi che gli hanno portato un sacco di voti x amicizia e nn x lui di certo ..e che x hora a messo in disparte x poi ritornare alla loro carica xke sa che se no al CIAPA UL DÛ DÃ PICK

  4. Stupisce il fatto che un architetto affronti il tema con tale superficialità. Delle scuole nuove evocate dall’architetto Ceruti non vi è traccia nei programmi dell’amministrazione. Il sindaco ha da poco rilasciato un’intervista a dir poco confusionaria a tal proposito. E stupisce il fatto che l’architetto Ceruti non menzioni la totale mancanza di visione del sindaco che, alla fine, ha fatto due conti e ha deciso le chiusure. Essì che dovrebbe essere proprio questo il mestiere dell’architetto. Per fare i conti, basta un ragioniere.

    1. Signor Joe chi pecca di superficialità è lei…io non ho scritto che nel programma del sindaco sono previste scuole nuove. Ho scritto che chi sostiene di avere una visione dovrebbe battersi per avere scuole nuove non volere a tutti i costi tenere aperte scuole che non hanno un benché minimo requisito di sicurezza e benessere con barriere architettoniche, edifici energivori in parte inutilizzati perché non si arriva neanche al numero consono di alunni.
      Essì che se si vuole commentare, cercando di screditare, prima bisognerebbe leggere e capire!

  5. Guardi che una amministrazione pubblica dovrebbe operare tenendo conto anche di quei costi e benefici che non possono essere contabilizzati ma che sono fondamentali per la vita e lo sviluppo futuro della città..

  6. In Italia ci sono 100k studenti in meno, Iperché mantenere lo stesso numero di scuole? vecchie e non vecchie bisogna accorpare. Che fare poi degli edifici dismessi? ecco, questo é il problema

  7. Finalmente un architetto che non ha paura di dire quello che pensa. Però qualche chiarimento ce lo deve.
    È vero o non è vero che il centro storico sta esplellendo residenti?
    È vero o non è vero che vengono chiuse due scuole che tutto sembrano meno che a pezzi?
    È vero o no che chiudendo due scuole il centro sarà ancora meno attrattivo per i residenti?
    È vero o no che il sindaco non ha coinvolto la popolazione su una scelta del genere?
    È vero o no che nessuno in comune si è posto il problema di cosa si farà delle scuole dismesse?
    È vero o no che il Comune è tenuto a contemperare l’interesse di tutti e che alla base della programmazione ci sono le azioni partecipative?
    È vero o no che a Architettura insegnano urbanistica? No, questo credo che non sia vero.

  8. L’architetto mi sembra fuori tema. Rapinese ha detto che chiude sei scuole . Punto. Forse le butta giù forse le vende forse le affitta a qualcuno. Se avesse detto butto giù sei scuole vecchie per costruire nuove scuole le polemiche sarebbero state pressoché zero.

  9. Mi sembra che l’architetto sia molto critica con Rapinese, infatti il sindaco del sant’Elia proprio sene fot*e.

  10. Titolo dell’articolo forviante.

    L’architetto propone di abbattere le scuole vecchie per farne di nuove.
    Il sindaco propone di chiudere 6 scuole per farne non si sa cosa.

    Come tutto ciò si possa riassumere nel titolo in questione proprio non capisco.

  11. L’ospedale è vecchio allora ne facciamo uno nuovo fuori e quello vecchio lo chiudiamo. Lo stadio è vecchio allora ne facciamo uno nuovo fuori e quello vecchio lo chiudiamo. La scuole sono vecchie allora ne facciamo di nuove fuori e quelle in centro vecchie le chiudiamo. Gli impianti sportivi sono vecchi allora li facciamo nuovo fuori e quelli vecchi li chiudiamo. E’ la strada per Venezia, una città per turisti popolata dalle 8 di mattina alle 8 di sera.

  12. Astrattamente potrebbe essere condivisibile che nuove scuole prendano il posto delle vecchie, compatibilmente col valore storico delle preesistenze. Ma questa logica avrebbe senso se vi fosse una pianificazione dettagliata fondata sui fabbisogni reali anziché sulla contabilità ordinaria. A Como, invece, manca tutto: un Piano verosimile di nuova edilizia scolastica; la destinazione degli edifici da dismettersi; la consapevolezza dei bisogni scolastici della popolazione nei vari quartieri, la visione sul futuro sociale e, conseguentemente, urbanistico della Città.
    Non serve un Sindaco per amministrare in questo modo: basta la ragioneria comunale!
    Che gli architetti lamentino anche questo dato complessivo anziché limitarsi all’analisi parziale.

  13. Finalmente uno dei pochi interventi seri e proattivi sul tema, discostato dal monotono (e sponsorizzato dall’imbarazzante opposizione cittadina) incitamento alla polemica e alla manifestazione di piazza. Serve ottimizzare risorse e rendere efficienti le strutture. Tutto il resto sono chiacchiere inutili e arroganti.

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