Dopo Crocifisso, via Giulini, via Mentana, Via Sirtori e San Francesco (qui le cronache più recenti) anche l’uscita secondaria del Caio Plinio di Como, via Italia Libera, è diventata rifugio per senzatetto. L’immagine è di pochi minuti fa e testimonia ancora una volta, ve ne fosse davvero bisogno, quanto il tema del dormitorio invernale sia di primissimo piano.
Ora l’attesa è tutta per l’avvio del servizio di Emergenza Freddo, nell’ex caserma dei Carabinieri di via Borgovico (immobile della Provincia, messo a disposizione del Comune). Come noto, però, la giunta Rapinese almeno per il momento, avrebbe fissato un paletto preventivo: nella struttura, quest’inverno, potranno trovare ospitalità solamente i senza dimora e i migranti regolari, nessun altro. Per quanto è possibile raccontare il confronto tra associazioni, amministrazione comunale (con la Prefettura sempre aggiornata su ogni elemento) su questo punto specifico è tuttora in corso: nulla trapela, comprensibilmente, dalle numerose riunioni svolte in questi mesi.
Se da un lato la posizione della maggioranza è chiara, dall’altro pesa un principio ritenuto prioritario negli ultimi anni: il dormitorio invernale è un servizio di emergenza, ricovero e conforto al pari di un pronto soccorso e per questo dovrebbe essere aperto a chiunque a prescindere dal possesso di un permesso di soggiorno. Di recente le minoranze in Consiglio comunale hanno presentato un interrogazione bipartisan sul tema: Emergenza Freddo, interrogazione delle minoranze in Consiglio: “L’inverno è vicino, sono state prese decisioni?”.
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