Non l’hanno propriamente “toccata piano” gli aderenti alla rete “Como senza frontiere” per presentare l’incontro pubblico del prossimo martedì sera, nel salone della Cna di viale Innocenzo 70, a partire dalle 21.
Dopo i fatti dell’11 e 12 settembre, dapprima con il trasferimento improvviso di 70 migranti dal centro di via Regina verso gli hub di Settimo Torinese e di Bologna e poi con l’annuncio del ministero dell’Interno – dopo confronto con il sindaco e il prefetto di Como – della chiusura del campo governativo entro il 31 dicembre, è scattata una sorta di contromobilitazione.
A tinte forti, come si diceva e come dicono soprattutto le parole contenute nella presentazione della serata di martedì: “E poi? Cos’altro si deve aspettare la città? La demolizione totale del sistema dell’assistenza? La soppressione di ogni diritto umano dei migranti? La pulizia etnica?”.
Sulla scia di queste domande, il 18 è annunciato il dibattito con “la partecipazione di altre altre associazioni e forze politiche che sono intervenute contro lo sgombero”.
3 Commenti
“Pulizia etnica”: preoccupazione esagerata…..”allontanamento dell’etnia comasca….” : delirio esilarante!
Pulizia etnica ?
I sostantivi vanno utilizzati nel modo che la nostra lingua ci insegna.
Se per pulizia etnica di intende
l’allontanamento dell’etnia comasca per sostituirla con altre etnie può essere esatto.
Però vorrei ricordare a tutti che nell’evidenza comune le sostituzioni etniche sono avvenute in Canada, in Russia, in Armenia, nell’ex Iugoslavia, dai titini con gli Italiani ecc.
Credo che l’italia abbia sempre aperto le braccia ai bisognosi.
Parlare a sproposito è contro natura !
che lo sgombero continui! punto e basta.