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“Sindaco, riapra la palestra di via Giulini. Ce lo aspettiamo da chi racconta sempre le sue attività sportive”. La lettera delle giovani atlete della Comense

Toni estremamente civili ma molto, molto fermi. Sono quelli della lettera inviata al sindaco di Como, Alessandro Rapinese dalla squadra di pallavolo under 16 2008 della Polisportiva Comense e inoltrata anche a ComoZero. Un documento molto preciso, sintetico e centrato quello diffuso dalle ragazze. Naturalmente il tema è la chiusura della palestra di via Giulini con le attività sportive in crisi. Chiedendo “a gran voce” la soluzione ai problemi per cui la struttura è stata chiusa la squadra evidenzia: “Ce lo aspettiamo soprattutto da un sindaco (con delega allo sport) che sottolinea da tempo la sua volontà di occuparsi del problema, e che racconta sempre le sue passate attività sportive”. A proposito della palestra Rapinese nel novembre scorso dichiarava al quotidiano La Provincia che avrebbe riaperto i battenti in aprile (cioè adesso) e spiegava: “Non ci vuole tanto, sono 35mila euro per tre porte da girare”. Poi in marzo sempre al quotidiano spiegava: “Non è a norma, serve un cantiere da 11o mila euro”. Durata stimata sei mesi. Ora la lettera delle giovani atlete:

Siamo la squadra di pallavolo under 16 2008 della polisportiva comense. Scriviamo questa lettera perché da agosto noi, come tante altre squadre, siamo state costrette a ridurre gli allenamenti perché la palestra di Via Giulini è chiusa.
Sappiamo che bisogna fare l’adeguamento antincendio, anche se finora si è sempre riusciti a tenere la palestra aperta facendo delle deroghe a firma del sindaco;

Sappiamo che manca un bando da quando, nel 2020, il basket Como ha smesso di avere in gestione la palestra. Chiediamo però a gran voce la risoluzione di questi problemi e la immediata riapertura al fine di non perdere ulteriori allenamenti
fondamentali per la crescita individuale e di squadra. Ce lo aspettiamo soprattutto da un sindaco (con delega allo sport) che sottolinea da tempo la sua volontà di occuparsi del problema, e che racconta sempre le sue passate attività sportive.
Viviamo con grande passione questo sport e crediamo sia un peccato non poterlo svolgere al massimo delle nostre possibilità per colpa di un bando o un adeguamento antincendio.

lettera aperta via giulini
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6 Commenti

  1. Certo a fare proclami si fa facile, poi quando entri nel merito….ti rendi conto che non sono solo le tre porte da girare, ma che forse, mancano tutta una serie di documenti obbligatori indispensabili per avere l’agibilità dei locali…tipo un piano di emergenza con gli estintori a norma, una certificazione degli impianti (tutti nessuno escluso), la certificazione delle vetrate che siano antinfortunistiche e della corretta posa delle stesse, certificazione della messa a terra dell’impianto elettrico, certificazione della destinazione d’uso dei locali, etc, etc.

    Dai Sindaco adesso dai tu le risposte!

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