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Smartworking sì, ma non troppo. In Provincia Bongiasca fissa il tetto: “Non oltre il 50%”

Smartworking sì, ma non troppo, a Villa Saporiti. Il presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca, tramite un decreto, ha infatti stabilito alcuni paletti sul cosiddetto lavoro agile negli uffici.

Nel documento è demandato ai dirigenti di ciascun settore “l’organizzazione dell’attività lavorativa, nel rispetto della norma citata e con ricorso al lavoro agile quale strumento di tutela e di prevenzione nel limite massimo del 50%”. Il che significa, però, che se possibile “l’utilizzo dei lavoratori in presenza ben può superare tale soglia in relazione vuoi alle caratteristiche dell’ufficio ricoperto e delle esigenze di servizio, vuoi delle condizioni di sicurezza che questo ente ha già implementato”.

Per quanto riguarda i servizi qualificati come essenziali e di pubblica utilità “deve essere garantita la presenza di personale in sede”. Si tratta di Protezione civile, Polizia Provinciale, attività svolte dai nuclei operativi di manutenzione della rete viaria e dei fabbricati provinciali, attività di tutela ambientale, attività attinenti ai servizi informatici e di rete ICT, protocollo e archivio, supporto amministrativo agli organi. Resta comunque facoltà dei dirigenti fissare “delle misure organizzative più idonee per assicurare il contingente necessario di personale addetto, laddove parte dell’attività possa essere svolta in regime di lavoro agile”.

Per quanto riguarda il servizio di protocollo e archivio, l’apertura dell’ufficio al pubblico avviene nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 12.00.

Riguardo agli infopoint di Como e di Menaggio seguiranno i seguenti orari di apertura al pubblico: Como da lunedì a domenica dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00; Menaggio da lunedì a domenica dalle ore10.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.00 alle 17.30.

I lavoratori qualificati “fragili” invece devono continuare a rendere la prestazione lavorativa in modalità agile – smartoworking – fino al 15 ottobre 2020, data di cessazione dello stato di emergenza, salvo eccezioni specifiche e concordate.

Tutti i lavoratori che sono stati esentati dal servizio in quanto impossibilitati a svolgere lavoro da remoto devono rientrare in servizio.

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