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Emergenza carceri, Como seconda il Lombardia per sovraffollamento: Bassone a +186%

Con 8.733 persone detenute e una capienza regolamentare di 6152, la Lombardia è la seconda regione italiana per sovraffollamento carcerario, al 142%, dietro alla Puglia, capolista con il 150%.

“I dati si riferiscono al novembre 2023 e la situazione, pressoché invariata, resta critica – dichiara Calogero Lo Presti, coordinatore regionale della Polizia Penitenziaria Fp Cgil Lombardia -. Peraltro la Lombardia è seconda in Italia per sovraffollamento ma con quasi il doppio dei detenuti rispetto alla Puglia, che ne ha 4.475 su una capienza regolamentare di 2912. Nella nostra regione l’istituto penitenziario messo peggio è il Nerio Fischione di Brescia, con un tasso di sovraffollamento del 200%, seguito da quelli di Como, 186%, Busto Arsizio, 176%, Bergamo e Brescia Verziano, 174%, Lodi, 173%, Monza e Varese, 172%. Da questo punto di vista, l’unica struttura dove vengono rispettati i parametri è quella di Voghera, però al completo”.

Ma non di solo sovraffollamento soffrono le carceri, come evidenzia il coordinatore regionale della Fp Cgil Lombardia: “La carenza di personale è ormai endemica e trasversale a tutte le figure che operano negli istituti. Per quanto concerne nello specifico gli agenti penitenziari, i vuoti negli organici, a maggior ragione con il sovraffollamento, significano carichi di lavoro insostenibili, che vengono anche aggravati da persone detenute con problemi di salute mentale, dalla difficoltà di gestire tante persone, di nazionalità, religione e culture diverse, ristrette insieme in condizioni complicate (incluse le condizioni strutturali degli istituti) che portano a fenomeno delle aggressioni dentro le celle e sulla Polizia Penitenziaria, quando non ad atti di autolesionismo o a cose e ambienti. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) ha disposto la chiusura delle persone detenute nelle camere di pernottamento invece che potenziare gli organici e riformare in meglio il sistema.

L’anno nuovo porta con sé vecchi problemi per le carceri lombarde e italiane – aggiunge Lo Presti -. E, temiamo, ne aggiungerà di ulteriori con i provvedimenti presi dal Governo rispetto all’inasprimento di alcune pene e l’introduzione di nuovi reati. Provvedimenti che, ci pare, guardano più a ottenere il consenso dell’opinione pubblica in un’ottica securitaria che al sistema carcerario nel suo complesso, considerando chi ci e dovrà vivere e chi lavorare. Il carcere, come vuole la nostra Costituzione, ha una sua funzione e una sua missione sociale, non è un mero parcheggio malconcio da ingolfare sempre più. Anche in questo 2024, come Fp Cgil e con la nostra Confederazione lotteremo per affermare il rispetto delle persone e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”.

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