“Dal 2018 in avanti non è più stato richiesto alla nostra società il conguaglio delle utenze; tuttavia, consapevoli del fatto che vi sarebbero state prima o poi somme da corrispondere a tale titolo, abbiamo accantonato a bilancio nel corso degli ultimi cinque anni di gestione quello che potevamo ragionevolmente prevedere che ci venisse chiesto di pagare, il tutto senza però mai ricevere nel corso di questi anni alcuna quantificazione da parte dell’amministrazione comunale né avere mai avuto evidenza degli effettivi consumi di energia, acqua e gas malgrado le nostre plurime e reiterate domande in tal senso”. E’ uno dei passaggi centrali della nota diffusa dal Rugby Como, e firmata dal presidente Michele Cerbo, dopo la pubblicazione su ComoZero di questo articolo: Como, tegola devastante sulle società sportive dal Comune: “Pagate anni di bollette, subito”. Giusto? Tecnicamente sì ma è un disastro, ecco perché.
Ieri raccontavamo infatti della lettera inviata dal Comune alle sei società calcistiche dilettantistiche comasche, e al Como Rugby appunto, che hanno in concessione i campi sportivi di proprietà comunale. Il senso della missiva era, in sintesi: “Care società sportive comasche, entro fine ottobre intestatevi, come da accordi, le utenze dei campi che avete in concessione dal 2018 e poi provvedete a pagare le bollette degli ultimi quattro anni”.
Se da un lato la richiesta del Comune non è solo legittima ma anche doverosa è evidente come per i club sorgano comunque problemi (nell’articolo di ieri raccontavamo il contraltare che crea enormi disagi alle società: impianti non a norma, contatori che girano all’impazzata anche a campi deserti, riscaldamento impossibile da spegnere che va 365 giorni all’anno, strutture fatiscenti sulle quali, a proprie spese, praticamente tutte le società hanno investito decine di migliaia di euro per renderle un luogo bello e soprattutto sicuro per i ragazzi e una sorta di tacito compromesso secondo il quale, alla fine, per il momento andava bene a tutti andare avanti così).
Tornando alla nota, il Rugby Como con estrema precisione e pacatezza ricostruisce punto per punto il rapporto con l’amministrazione e la situazione rispetto alle utenze. Risulta evidente, da parte del Club, la precisa volontà dal 2018 di saldare quanto dovuto, spiegano: “Le somme che abbiamo immobilizzato in vista di una possibile e oggi certa richiesta di pagamento dei conguagli e che non sappiamo ancora se siano superiori, pari o inferiori al saldo che verrà richiesto, ben avrebbero potuto essere investite in altro, per esempio in ancora maggior materiale sportivo o reperimento di tecnici o giocatori sul mercato”. L’espressione di buona volontà e la mano tesa portano anche a una richiesta all’amministrazione comunale: “Alla quale pagheremo, fatti i conti di dare/avere, quanto dovesse risultare dovuto ma alla quale chiediamo anche sia di intervenire sulla struttura dando esecuzione ai progetti già approvati e di rinnovare la concessione in essere per un periodo di tempo congruo che ci consenta di fare quegli investimenti che sinora sono stati rimandati poiché i rinnovi triennali delle concessioni non consentono di pianificare interventi a medio / lungo termine. Sembra quasi superfluo aggiungere che il costante conteggio annuale degli acconti e dei conguagli ci avrebbe consentito di gestire in modo più efficiente il nostro bilancio”. Infine viene specificato come il Rugby non abbia partecipato alla riunione di ieri convocata dai club sportivi sul tema.
Ma per articolazione, punti specifici e precisione nel racconto vi invitiamo a leggere integralmente l’intervento del club
In merito alle notizie di stampa riguardanti il pagamento delle utenze dei centri sportivi in concessione da parte dell’Amministrazione Comunale, il Rugby Como ASD intende rendere noto e precisare quanto segue. Dal sorgere della nostra società il nostro unico scopo è stato quello di divulgare e far praticare il gioco del Rugby al maggior numero di giovani possibile. Lo abbiamo fatto chiedendo ai nostri associati quote di iscrizione estremamente popolari a fronte delle quali garantiamo ai nostri iscritti allenamenti seguiti da personale qualificato, forniamo loro gratuitamente non solo la divisa da gioco ma anche quella di rappresentanza e tutto quanto occorre per la miglior pratica sportiva.
Per questo dall’anno 2012, la nostra società ha chiesto ed ottenuto la gestione di un centro sportivo da dedicare alla pratica del rugby: da allora abbiamo regolarmente corrisposto al Comune di Como tutte le somme che via via ci sono state richieste sia a titolo di canone di locazione che di acconti e conguagli sulle utenze.
Dal 2018 in avanti non è più stato richiesto alla nostra società il conguaglio delle utenze; tuttavia, consapevoli del fatto che vi sarebbero state prima o poi somme da corrispondere a tale titolo, abbiamo accantonato a bilancio nel corso degli ultimi cinque anni di gestione quello che potevamo ragionevolmente prevedere che ci venisse chiesto di pagare, il tutto senza però mai ricevere nel corso di questi anni alcuna quantificazione da parte dell’amministrazione comunale né avere mai avuto evidenza degli effettivi consumi di energia, acqua e gas malgrado le nostre plurime e reiterate domande in tal senso. Tant’è che ad oggi nemmeno conosciamo chi siano i fornitori di energia e gas del centro sportivo a noi concesso in gestione e, soprattutto, quale sia l’importo dovuto a saldo.
Nel frattempo abbiamo continuato non solo a corrispondere regolarmente gli acconti ma anche a farci carico delle spese di manutenzione del centro sportivo che all’atto della consegna alla nostra società versava in condizioni di fatiscenza e che oggi è sicuramente più funzionale e presentabile di quanto non lo fosse all’inizio della nostra gestione e abbiamo continuato nella nostra politica promozionale di contenimento delle quote di iscrizione e di massima offerta formativa e di fornitura di materiale ai nostri giocatori e giocatrici..
Le somme che abbiamo immobilizzato in vista di una possibile e oggi certa richiesta di pagamento dei conguagli e che non sappiamo ancora se siano superiori, pari o inferiori al saldo che verrà richiesto, ben avrebbero potuto essere investite in altro, per esempio in ancora maggior materiale sportivo o reperimento di tecnici o giocatori sul mercato: cosa che non abbiamo fatto non solo perché perseguiamo una nostra politica di crescita interna come società ma anche per la consapevolezza dei costi di gestione del centro sportivo che prima o poi avremmo dovuto affrontare. E’ infatti per noi di primaria importanza poter garantire ai nostri giocatori la continuità della pratica del rugby all’interno di un centro sportivo a ciò espressamente dedicato.
In questi anni abbiamo anche ospitato presso il nostro centro sportivo sia società calcistiche sia società che promuovono e praticano altri sport, tariffando l’uso della struttura con parametri di assoluto vantaggio per gli utenti e che tenevano conto solo di quanto ordinariamente pagavamo in acconto all’amministrazione. Sono somme che, a questo punto, non potranno che restare interamente a nostro carico e che mai potremo richiedere in aggiunta a quanto già ci è stato corrisposto dagli altri utenti che hanno usufruito del centro sportivo, poiché oggi il conguaglio sarà solo a nostro carico e non anche di chi abbiamo comunque volentieri ospitato presso il Belvedere.
Siamo consapevoli di aver reso in questi anni un servizio non solo ai nostri tesserati ma anche ad altre società sportive che ci potranno dare atto della positiva accoglienza che abbiamo sempre loro riservato e vogliamo continuare farlo nella massima trasparenza e fiducia reciproca nell’ambito del nostro rapporto con l’amministrazione comunale alla quale pagheremo, fatti i conti di dare/avere, quanto dovesse risultare dovuto ma alla quale chiediamo anche sia di intervenire sulla struttura dando esecuzione ai progetti già approvati e di rinnovare la concessione in essere per un periodo di tempo congruo che ci consenta di fare quegli investimenti che sinora sono stati rimandati poiché i rinnovi triennali delle concessioni non consentono di pianificare interventi a medio / lungo termine. Sembra quasi superfluo aggiungere che il costante conteggio annuale degli acconti e dei conguagli ci avrebbe consentito di gestire in modo più efficiente il nostro bilancio.
Teniamo infine a precisare che Rugby Como ASD non ha partecipato ad alcuna riunione con altre società sportive avente per oggetto la PEC che invita i gestori dei centri sportivi a volturare a proprio nome le utenze e quanto corrispondere all’Amministrazione Comunale per il saldo del periodo 2018/2023 e che l’approccio di Rugby Como ASD è quello della massima chiarezza sia verso l’amministrazione, sia verso i propri tesserati, sia verso la cittadinanza, atteso che si discute comunque della gestione di un bene pubblico e di denaro anticipato con soldi pubblici, e che con questo comunicato abbiamo inteso chiarire la nostra posizione senza nasconderci dietro nessuna forma di anonimato atteso che ci sentiamo in una posizione di assoluta trasparenza e che non abbiamo nulla né da nascondere né da temere.
Cordiali saluti
Il Presidente
Michele Cerbo