A qualcuno pareva che la partita fosse chiusa. Così non è.
Al momento, è noto, l’ultimo Dpcm Conte prevede lo stop allo spostamento tra comuni il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio.
Primo tra tutti a stroncare l’ipotesi era stato il ministro della Salute, Roberto Speranza:
Spostamenti anche tra Comuni a Natale? No, Speranza stronca l’ipotesi: “Le regole restano queste”
Poi l’apertura del Governo con il premier Conte che ha chiesto un’assunzione di responsabilità alle Camere:
Spostamenti di Natale, Conte: “Eccezioni? Ok ma Parlamento se ne assuma la responsabilità”
Infine oggi il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, che oggi ha stroncato come il collega alla Salute. Insomma, i rigoristi pressano:
Queste le premesse per significare quanto la partita – sebbene si punterebbe alla discussione in Senato il 16 dicembre – sia per nulla scontata per modo e risultato.
Al momento dunque risulterebbero tre le opzioni in discussione. La prima vede quella di un’autorizzazione agli spostamenti molto ristretta, cioè un via libera tra centri confinanti.
La seconda vede il lasciapassare solo per i comuni con 5mila abitanti, che, peraltro, sono quelli più penalizzati dallo stop.
La terza è quella più nota: libertà di spostamenti in ambito provinciale.
Comunque sia, se il Governo non deciderà prima il 16 planerà in Senato la discussione sulla mozione del centrodestra che abolisce tout court i divieti agli spostamenti a Natale, Santo Stefano e Capodanno.