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Ticino, pensionato comasco picchiato selvaggiamente mentre fa benzina: “Italiano di mer…Poi un pugno fortissimo e un morso sul naso”

Una brutale aggressione per futili motivi in un distributore di benzina ticinese. Il tutto condito da insulti razziali del tipo “italiano di mer..”. Vittima un 61enne di Como che, come tanti, da anni si rifornisce di benzina in Svizzera. E così aveva deciso di fare anche tre settimane fa quando una domenica, insieme alla moglie, è andato alla Socar di Pizzamiglio. E lì, per un incomprensione si è scatenato il finimondo.

E’ lo stesso pensionato, raggiunto telefonicamente mentre si rilassa a Villa Olmo a raccontare la disavventura. “Ho voluto ripercorrere con voi quella brutta giornata dopo aver visto l’intervista a Lorenzo Quadri (qui l’articolo in questione) e dopo aver letto dell’atteggiamento anti italiano serpeggiante. La premessa che voglio fare è chiara: su cento svizzeri l’assoluta maggioranza è composta da brave persone, purtroppo però a me è capitato di incrociare quell’unico esempio negativo”.

Così entra nel merito di una storia agghiacciante: “Sono entrato nel distributore con l’auto per fare benzina. Dopo essermi accorto di aver approcciato la pompa dal lato sbagliato rispetto a dove ho il serbatoio, ho fatto una manovra per andare a fermarmi davanti a una pompa che fosse sul lato giusto. Per fare tale spostamento mi sono insinuato tra le vetture e non appena ho visto che così facendo sopravanzavo un’altra macchina, ho subito chiesto scusa alla persona al volante. Gli ho detto di fare prima lui, che io avrei aspettato il mio turno, spiegando il perché della manovra”.

E qui in apparenza, nonostante il ticinese superato in fila non avesse gradito l’operazione, tutto sembrava procedere tranquillamente. “Allora ho fatto rifornimento e poi prima di andare via ho voluto nuovamente scusarmi con la persona in questione. Ma in quell’istante è scoppiata la furia dell’uomo che sceso dall’auto, dopo avermi apostrofato con “italiano di mer…”, mi ha colpito con un violento pugno in faccia. Sono caduto e ho sbattuto la testa su un tombino e ho cominciato a sanguinare. Mi ha anche morso sul naso talmente forte che pensavo me l’avesse staccato. Io sorpreso e senza parole ho subìto l’aggressione senza capire neanche bene cosa fare. Mi sono rimesso in piedi ma poi sono intervenute altre persone che ci hanno bloccato. L’uomo ha continuato a insultarmi, a dire come quello fosse il classico comportamento degli italiani e cose del genere”.

E racconta ancora: “Sul posto sono subito arrivati due agenti della polizia che ci hanno chiesto le generalità e hanno fatto il verbale. Gentilissimi hanno detto che avrebbero chiamato l’ambulanza ma ho preferito rinunciare per poi andare all’ospedale Valduce”. La polizia ci ha spinto a chiarirci e a stringerci la mano pur sottolineando come ci fosse tempo “90 giorni eventualmente per fare denuncia. In quel momento io però ero troppo stordito e affranto e sono andato via con mia moglie. Rientrato in Italia mi sono fatto visitare al Valduce dove mi hanno medicato con una prognosi di 7 giorni”.

La conclusione amara di questa triste vicenda è che “ho voluto raccontarla per sottolineare come bisognerebbe forse essere più civili. Nessun riferimento al fatto che fossi in Svizzera, ci vado da una vita. La delusione è però grande. Quando la benzina costava meno in Italia e gli svizzeri venivano da noi dubito che sia mai successo qualcosa di simile. Speriamo proprio che simili episodi non accadano mai più”.

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19 Commenti

  1. Dinanzi a questi episodi degni di un troglodita mi vergogno di essere ticinese. Massima solidarietà al mio coetaneo picchiato

  2. te pareva se non doveva rispondere il tuttologo dal nome biblico.
    La polizia ha fatto esattamente quello che doveva. senza querela di parte non ha motivo di fermare nessuno.

  3. Qui indipendentemente dalla nazionalità, allo svizzero sono girate le scatole perché il comasco ha superato la colonna anziché aspettare il suo turno e qui è il solito discorso che ci fa il furbo fa girare le palle agli altri… che poi l’articolo dice che ha superato le macchine che stavano aspettando, di essersi scusato e di aver detto allo svizzero di fare prima lui benzina ma poi alla fine fa benzina prima il comasco quindi qualcosa non quadra. Comunque una violenza pesante per motivi forse un po’ futili

    1. Drudi, scusa eh, il tuo sembrerebbe il commento del “cugino dell’ aggressore” che, in un certo qual modo, vuole giustificare il pestaggio! Ma che ragionamento è???

  4. Anch’ io come Gioele, Ted e Bobo , non capisco la reazione del personale della polizia ticinese. Picchiare una persona è reato o no? Spero non succeda più a nessuno e non si debba dire che “c’erano già le avvisaglie su quella persona”!
    Chi non ha avuto la “fortuna” di andare avanti negli studi ha almeno la “consolazione” di ritirarsi presto dal lavoro. Basta documentarsi, non è una novità, ci sono anche lavori chiamati usuranti. Ma stiamo parlando d’altro!

    1. La polizia cantonale non poteva agire diversamente, perché in caso di vie di fatto tra due persone, si può procedere ad un’inchiesta solo su querela di parte. Invece, quando si è in presenza di lesioni gravi, può avvenire il fermo in flagranza di reato. Il signore avrebbe dovuto acconsentire all’ospedalizzazione in Svizzera, farsi certificare l’entità dei danni subiti e denunciare l’aggressore .

      1. Grazie per il chiarimento Umberto.
        Quindi sarà stato fatto un verbale per identificare l’ aggressore in caso faccia altri danni.
        Buona giornata.

  5. Anch’io ho pensato che l’ aggressore poteva e/o doveva essere portato alla centrale in quanto soggetto pericoloso! Per fortuna Roberto è “relativamente giovane”, avesse picchiato un pensionato più anziano o persona fragile non so. Potrebbe sempre ripetere il gesto. Nessuno si preoccupa?
    (comunque l’età pensionabile non è tema della discussione).
    Come si dice: “Basta una stretta di mano e fra galantuomini ci si comprende”. Vedo la vittima come galantuomo, ma non saprei come definire l’ altro. E c’è poco da comprendere!
    Quindi la stretta di mano lascia il tempo che trova! (d’accordo con Gioele).

  6. La vera risposta è che anche io andrò prossimamente in pensione a 59 anni e mezzo dopo 43 anni e un mese di lavoro, cioè il massimo oggi. Legge Fornero.

  7. Sono troppi gli episodi poco piacevoli di alcuni svizzeri nei confronti di italiani. Io aggredita e bloccata x quasi 1 ora da polizia cantonale xcontrolli e senza motivo. Qnd hanno sentito che chiamavo giornalisti ( miei colleghi) e fotografi si sono dileguati..scappati come ladri…

  8. Decisamente un brutto episodio. Non è tanto sorprendente il litigio quanto il presunto comportamento della Polizia cantonale. Una stretta di mano per evitare la denuncia per lesioni? Come all’oratorio quando si faceva a pugni e il Don ti obbligava alla pace con una stretta di mano? La Polizia risolve così senza neppure verbalizzare l’episodio? Senza verificare la gravità delle lesioni? Ma è normale? In Ticino, sì; nei Paesi civili no.

  9. Tutto questo è legato ad un clima instaurato da tempo che può essere riassunto in un termine xenofobia.
    Xenofobia , razzismo cavalcato ampiamente da forze politiche che guarda caso da entrambi i lati del confine si chiamano lega e, poichè completamente vuoti di qualsiasi altro contenuto politico e culturale, hanno bisogno del nemico, del divero, per parlare alla pancia dei meno dotati di materia grigia.
    Il diverso per lo svizzero a basso QI era il signore che faceva benzina, per l’italiano è il disperato che rischiando la vita fugge da situazioni inumane per avere una speranza di vita.

  10. La vera domanda è come essere in pensione a 61 anni. Che invidia! Spero comunque che la denuncia parta perché l’aggressore va pesantemente punito per l’aggressione e certamente telecamere e testimoni potranno confermare l’accaduto…

    1. Basta iniziare a lavorare a 17 anni e versare ininterrottamente 43 anni e qualche mese di contributi. Come il sottoscritto.

  11. Questa è una storia molto scioccante. Ti auguro una completa e pronta guarigione. Spero anche che tua moglie stia bene in questo calvario.

  12. MI ATTENGO AI FATTI LETTI :

    Ah ecco, la polizia svizzera ha fatto da “paciere/conciliatore” in modo che hai dato la mano allo svizzero che ti aveva appena spaccato la faccia. Dopo aggressione verbale e fisica.

    Comunque l’ambulanza, essendo stato in Svizzera, chi l’avrebbe pagata?

    Hai fatto un favore al tuo aggressore a far finire tutto così senza denuncia. Sei stato un signore! Almeno si sappia!!!

    Hai ragione: il politico svizzero che rilascia interviste contro-gli-italiani (specialmente automobilisti!) diventi un po’ più riflessivo!!!…se ci riuscisse!

  13. Chi semina vento, da una parte all’altra del confine, causa questi danni a inermi cittadini.
    Vergogna

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